Ciclismo
Giro d’Italia 2020, che spettacolo! Tappe avvicenti e imprevedibili! Che differenza con la noia del Tour…
Il Giro d’Italia non si smentisce davvero mai e regala sempre grandissimo spettacolo. Un’emozione dietro l’altra, senza neanche la minima pausa. Può sempre succedere qualcosa, dietro ogni curva si nasconde un’insidia e le carte si rimescolano continuamente. Di certo gli appassionati di ciclismo non possono schiacciare dei pisolini sul divano quando seguono la Corsa Rosa, non ci si può annoiare. Insomma, qualcosa di ben diverso rispetto al Tour de France concluso poche settimane fa, dove succedeva ben poco e lo spettacolo era decisamente carente. Non ingannino i fuochi d’artificio visti durante la cronometro conclusiva, dove Tadej Pogacar ha ribaltato la situazione e ha conquistato la maglia gialla battendo Primoz Roglic. Prima della prova contro il tempo a La Planche des Belles Filles, infatti, si era visto poco o nulla alla Grande Boucle: la Jumbo-Visma che controllava la situazione in totale disinvoltura, nessuno che attaccava, colpi di scena inesistenti e tanti sbadigli.
Al Giro d’Italia, invece ci si diverte tutti i giorni, anche quando il tracciato non sembra lasciare molto spazio ad azioni palpitanti. Oggi Filippo Ganna ha trionfato con una fuga da lontano, domando a sorpresa la salita di Monte Scuro, con un meteo da lupi (circa 7 °C in cima al GPM). Il Campione del Mondo a cronometro ha scaldato il cuore degli appassionati sotto la pioggia e ha fatto capire di essere un corridore a tutto tondo, in grado davvero di poter fare saltare il banco in diverse condizioni. Il piemontese ha tra l’altro collezionato il secondo sigillo in questa Corsa Rosa, dopo aver dominato la cronometro d’apertura all’esorbitante media di 58,831 km/h e aver indossato il simbolo del primato per un paio di giorni.
Poi lo show sull’Etna, il primo arrivo in salita che ha mietuto vittime: Geraint Thomas finito a terra per colpa di una borraccia e costretto al ritiro, Simon Yates che si stacca in piena ascesa e vede allontanarsi i sogni di gloria, Jonathan Caideo che vince al termine di una fuga (ne sono già arrivate due in appena cinque giorni) davanti a Giovanni Visconti, Vincenzo Nibali pimpante insieme a Jakob Fuglsang (e tra l’altro lo Squalo si è messo in mostra lungo la discesa odierna). Il successo di Diego Ulissi sullo strappo di Agrigento davanti a Peter Sagan, l’affermazione del francese Arnaud Demare in una volata non banale contro lo slovacco e Davide Ballerini. E la classifica generale è incertissima: il portoghese Joao Almeida è in maglia rosa con 43” di vantaggio su Pello Bilbao, 48” su Kelderman, 1’01” su Nibali, 1’19’ su Fuglsang, 1’05” su Pozzovivo. Che spettacolo questo Giro d’Italia, tra tappe avvincenti e imprevedibili. E ancora una volta è lampante la differenza col Tour de France, caratterizzato da percorsi decisamente meno vivi e che lasciano poco spazio all’immaginazione.
LA FAGIANATA DI RICCARDO MAGRINI: “POZZOVIVO MI HA IMPRESSIONATO. GANNA PUO’ VINCERE TUTTO”
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse