Ciclismo

Giro d’Italia 2020, cosa succede con i tamponi? I prossimi test: previsto un doppio controllo. Diktat: arrivare a Milano

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La seconda settimana del Giro d’Italia 2020 è iniziata con la notizia di otto positivi al Covid-19: sei persone dello staff e due ciclisti, ovvero l’olandese Steven Kruijswijk e l’australiano Michael Matthews (entrambi costretti a ritirarsi). Contestualmente la Mitchelton-Scott (compagine di Simon Yates, risultato positivo sabato mattina) e la Jumbo-Visma (squadra di Kruijswijk) hanno deciso di non presentarsi al via della decima tappa. Il Team Sunweb di Matthews ha invece scelto di andare avanti (anche perché Wilco Kelderman occupa il secondo posto in classifica generale).

Cosa succederà adesso alla Corsa Rosa? Si va avanti regolarmente. Oggi è andata in scena la frazione dei muri in Abruzzo, domani è prevista l’undicesima tappa (annunciato l’arrivo in volata a Rimini), giovedì l’impegnativa frazione con partenza e traguardo a Cesenatico. Va però precisato quale sarà lo scenario dei tamponi, spiegato chiaramente dal direttore Mauro Vegni nella giornata odierna: “Tutti i team che hanno avuto positività verranno ricontrollati tra un paio di giorni, visto che ci sono i tempi di incubazione. Secondo il protocollo UCI il prossimo controllo verrà fatto lunedì, ma quelli che hanno avuto dei problemi verranno monitorati anche nei prossimi giorni”.

Dunque giovedì 15 ottobre un nuovo test per il Team Sunweb, per AG2R La Mondiale e Ineos Granadiers (le squadre che hanno avuto un positivo nello staff e che sono ancora in corsa). Poi lunedì 19 ottobre un nuovo test per tutta la “bolla” di questo Giro d’Italia, all’inizio della terza settimana. Con un unico diktat ben chiaro: bisogna arrivare a Milano a tutti i costi.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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