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Giro d’Italia 2020: Domenico Pozzovivo spreme la squadra, poi non attacca. La spiegazione tattica

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Anche oggi i big non si sono dati battaglia. Lo scenario, con la pioggia che ha colpito la corsa dall’inizio alla fine, non è stato dei migliori, il percorso però poteva essere favorevole alle scaramucce tra i migliori in classifica generale. Invece il gruppo Maglia Rosa, se pur ridotto al minimo, è arrivato compatto sul traguardo di Cesenatico, al termine della dodicesima tappa del Giro d’Italia 2020.

L’unico che ha provato a cambiare le carte in tavola è stato Domenico Pozzovivo. Con la fuga iniziale che aveva già guadagnato oltre 13′ sul plotone, il lucano ha deciso di mettere in testa la propria squadra, la NTT, a tirare. Un passo tutt’altro che calmo quello della compagine guidata da Bjarne Riis che, a mano a mano, è andata a recuperare sugli attaccanti, scremando sempre più il gruppo principale.

È mancato però un vero e proprio attacco da parte di Pozzovivo, che solamente sull’ultimo strappo del GPM di San Giovanni in Galilea ha provato ad allungare, senza troppa convinzione. Il lavoro dei suoi compagni è stato perfetto, non c’erano però le condizioni, con gli ultimi 20 chilometri pianeggianti, per riuscire a fare la differenza in solitaria. Ripensandoci a mente fredda la tattica del veterano azzurro potrebbe essere stata piuttosto inutile (uno spreco di energie esagerato per i suo gregari), ma è fondamentale riuscire ad animare la corsa ogni giorno, sperando magari nelle difficoltà dei propri rivali. 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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