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Giro d’Italia 2020, Geraint Thomas e una caduta letale. Il grande favorito saluta i sogni rosa, che botto nel trasferimento

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Era venuto al Giro d’Italia 2020 per vincere, era il grande favorito incontrastato della vigilia, aveva dalla sua tre cronometro in cui poter fare la differenza (e ci era già riuscito nella prova contro il tempo di sabato tra Monreale e Palermo), ma la corsa verso la maglia rosa di Geraint Thomas si conclude dopo appena tre tappe. Finisce in modo inatteso e sorprendente, non per una difficoltà in salita o per una crisi tecnica, ma per una banalissima caduta durante un tratto di trasferimento. Cosa sono i tratti di trasferimento? Sono quei pochi chilometri che separano il Villaggio di Partenza (dove effettivamente i ciclisti montano in sella e muovono le prime pedalate) e il chilometro 0, ovvero la vera e propria partenza di una tappa: in quel frangente il gruppo procede compatto dietro alla macchina della giuria, a velocità ridotta, e non sono ammessi attacchi. In sostanza è una sorta di passerella, ma può infrangere i sogni di un uomo di classifica.

Purtroppo, infatti, si può cadere ed è successo oggi al vincitore del Tour de France 2018, volato dolorosamente a terra prima che venisse sventolata la bandiera a scacchi a Enna. Geraint Thomas si è rialzato, con maglia e pantaloncini a brandelli, ed è rientrato in gruppo prima del km 0, ma da lì è iniziato un vero e proprio calvario. Il capitano della Ineos Grenadiers si è staccato dal gruppo quando mancavano una trentina di chilometri dall’arrivo, ha provato a rimanere a galla in un tratto pianeggiante grazie al lavoro encomiabile di Filippo Ganna, ma le sue difficoltà erano innumerevoli e i problemi fisici si sono fatti sentire (possibile infortunio all’anca) durante la lunga salita.

Geraint Thomas ha stretto i denti con grande caparbietà, ma in cima all’Etna ha pagato oltre dieci minuti di ritardo e ora si trova a 11’17” di ritardo dalla maglia rosa indossata dal portoghese Joao Almeida, a 10’22” da Vincenzo Nibali (il migliore degli annunciati big della vigilia). Impossibile recuperare uno svantaggio di questa entità, le speranze di alzare al cielo il Trofeo Senza Fine si sono frantumate sul primo arrivo in salita, agli albori di questo Giro d’Italia già amarissimo per il quotato britannico. Ora è da vedere se deciderà di rimanere in corsa per puntare a qualche tappa, oppure se deciderà di fare le valigie. Di sicuro la Corsa Rosa ha perso uno dei suoi grandi protagonisti.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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