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Ciclismo
Giro d’Italia 2020, i corridori hanno votato su Telegram di accorciare la tappa. I team italiani e la Ineos erano contrari
Giornata ricca di polemiche al Giro d’Italia 2020, con la diciannovesima tappa Morbegno-Asti che è stata tagliata di circa 130 km, rispetto ai 258 km originariamente in programma, per una decisione dei corridori. La frazione è stata ritenuta troppo lunga, anche perché la pioggia si stava abbattendo con grande intensità sul percorso. Arrivano però i primi retroscena legati a questo sciopero da parte del gruppo, con la decisione che sarebbe nata tramite una votazione su Telegram.
Secondo quanto riportato da Cycling News.com, avrebbero votato a favore della riduzione della tappa l’85% dei team ancora presenti nella Corsa Rosa. Contrario a questa iniziativa Matteo Tosatto, direttore sportivo del Team Ineos, uno dei pochi a votare per lo svolgimento integrale della tappa n.19. Di seguito le dichiarazioni rilasciate invece da Vincenzo Nibali, capitano del Team Trek-Segafredo, al Processo alla Tappa su Rai 2: “Quando sono arrivato al foglio firma ho visto che c’erano tutti i corridori radunati. Nessuno ha parlato con me, è arrivata questa decisione e si è deciso di fare questo taglio della tappa. Non si sa il motivo e mi hanno detto che è stato il CPA (Associazione Ciclisti Professionisti, ndr). Una chat di Telegram non è il modo giusto per parlare, Bernard (Julien, suo compagno di squadra, ndr), mi ha detto che la sera prima c’erano dei rumors, ma non pensavo a un taglio della tappa così. Noi oggi siamo partiti ben vestiti sapendo di fare 250 km sotto la pioggia e ovviamente anche la sera prima avevamo mangiato per fare una giornata così”.
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erik.nicolaysen@oasport.it
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Foto: Lapresse