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Giro d’Italia 2020, il grande cuore di Giovanni Visconti: va in fuga e sogna la vittoria, ma Caicedo lo beffa

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Ci ha provato come sempre, Giovanni Visconti. Il corridore della Vini Zabù-KTM ha passato una vita in fuga, conquistando così le sue migliori vittorie da professionista. Anche al Giro d’Italia: come nel 2008, quando a Peschici vestì la maglia rosa per poi mollarla dopo otto lunghi giorni. Oppure cinque anni dopo, nel 2013, quando andò via da un gruppetto di sette uomini sul Col du Telegraphe e si impose all’arrivo di Le Granges du Galibier, a poche decine di metri dal monumento dedicato a Marco Pantani, e avviandosi alla conquista della maglia azzurra contornato da un altro successo a Vicenza. A 37 anni, Visconti si vuole giocare tutte le sue cartucce per rendere memorabili le ultime pedalate della sua carriera. E come poteva non provarci quest’oggi, nella terza tappa della corsa rosa a lui cara e in quella Sicilia che lo ha fatto crescere come uomo?

È entrato subito nella fuga buona, come spesso gli è capitato nei suoi sedici lunghi anni da professionista. Per riuscirci devi avere coraggio ed un ottimo fiuto. Il gruppo lascia fare, in una giornata che pare sonnecchiante fino alle pendici dell’Etna. Dietro si sparigliano le carte con la crisi di Geraint Thomas a 30 chilometri dall’arrivo, ma a Giovanni non importa: è concentrato per conservare le energie per scalare l’Etna, uno dei simboli della sua amata Sicilia. Per riassaporare quella vittoria che manca da più di un anno, quando batté il fresco vincitore del Tour de France Egan Bernal al Giro di Toscana. La gamba c’è, piano piano gli avversari si sfilano e Visconti rimane avanti, con il solo Jonathan Caicedo (EF Pro Cycling) a tenere botta. I due vanno via, e Giovanni sente vicino un successo che gli darebbe il sorriso, che renderebbe già maestoso il suo Giro. Vuole staccare l’ecuadoriano, che resiste due, tre volte aggrappandosi alla sua ruota. Sembra fatta per un’altra grande fuga.

E invece Caicedo aveva più energie di quanto dimostrasse. Scatta via a 4 chilometri dall’arrivo, il ciclista azzurro non riesce a tenerlo. Il sudamericano scappa via, lontano da Visconti che con lui vede sfuggire via il sogno di conquistare il terzo successo al Giro. Arriva al secondo posto, davanti alla sua gente, ma ha ben poco da rimproverarsi. Ci ha provato come sempre, con il suo solito grande cuore. E siamo pronti a scommetterci che ci proverà ancora, durante questa Corsa Rosa.

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Foto: Lapresse

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