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Giro d’Italia 2020, Jakob Fuglsang bersagliato dalla sfortuna. 1’15” di ritardo, ora dovrà attaccare sempre: già da Cesenatico?

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Quanta sfortuna per Jakob Fuglsang al Giro d’Italia 2020. Il danese dell’Astana Pro Team si è dimostrato sin dall’inizio della corsa rosa uno dei più in palla della carovana, facendo intuire che sarebbe stato uno dei protagonisti della lotta per la maglia rosa. Sia a fatti che a parole: due giorni fa, nella tappa di Roccaraso, era riuscito con Wilco Kelderman a guadagnare qualche secondo sui migliori sull’ultimo strappo, mentre ricordiamo tutti le parole al vetriolo indirizzate a Vincenzo Nibali, accusato di essere geloso di lui e di aver provato ad approfittare di una sua foratura in discesa nella tappa di Vieste. E per la legge del contrappasso, è un’altra foratura a metterlo in difficoltà.

Fuglsang è apparso assai brillante anche oggi, sui muri che precedevano l’arrivo di Tortoreto: sempre nelle prime posizioni nei tratti in salita, in attesa del momento propizio per ridurre il suo margine dalla maglia rosa di Joao Almeida. E invece, a 9.6 chilometri dal traguardo, il patatrac: di nuovo una foratura, di nuovo in un tratto in discesa. Il danese si guarda attorno sconsolato e sa che questa volta non può prendersela con nessuno: assieme a Nibali e compagni era all’inseguimento di Pello Bilbao, terzo in classifica generale e in fuga da qualche chilometro, mentre la sua ammiraglia era ben lontana. Si immola il compagno Fabio Felline per lui, scambiandosi le biciclette. Ma il mezzo che usa il 30enne azzurro era assai più piccolo di quello preferito da Fuglsang, che dunque non riesce a sprigionare la potenza che vorrebbe nel suo inseguimento. Come se non bastasse, il gruppetto con cui riesce a congiungersi è composto completamente da gregari dei suoi rivali: il danese non può fare molto tirando praticamente da solo e si prende 1’15’’ dai migliori, precipitando all’undicesimo posto in classifica a 2’20’’ da Almeida.

Proprio al giro di boa, la corsa di Fuglsang subisce dunque un brutto arresto. La condotta al Giro d’Italia del danese dovrà dunque cambiare e diventare ancor più aggressiva di quanto lui avesse già progettato. Il vincitore dell’ultimo Giro di Lombardia è costretto ad attaccare, sempre e comunque, se vuole conservare velleità di altissima classifica. La prima occasione sarà giovedì, nella Cesenatico-Cesenatico di 204 chilometri che riprende il percorso della Nove Colli. Cinque GPM (di terza e quarta categoria), tanti momenti in cui la strada si impenna in una tappa che farà consumare molta della benzina dei pretendenti alla maglia rosa. E se Jakob Fuglsang vorrà rientrare nel discorso, dovrà dimostrare di averne più degli altri, già da dopodomani.

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Foto: Lapresse

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