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Giro d’Italia 2020, Josef Cerny: chi è l’uomo inaspettato che ha vinto la tappa. Salta l’ultimo duello Demare-Sagan

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Il pubblico del Giro d’Italia 2020 deve semplicemente ringraziare Josef Cerny per aver animato il finale dell’Abbiategrasso-Asti. Sì, perchè è inutile dare per scontata la partenza da Morbegno quando i corridori hanno cancellato di loro iniziativa ben 130 chilometri rispetto ai 258 previsti, per una ribellione dell’ultimo minuto di cui nessuno, al momento, ci ha ancora capito qualcosa. Ma abbandoniamo un attimo questa polemica, ed esaltiamo l’azione del ceco della CCC che ha rallegrato il finale della giornata odierna.

Ricordiamo un attimo il suo palmares. Josef Cerny è l’attuale campione nazionale ceco a cronometro, titolo conquistato anche nel 2018; anno in cui ha regalato la doppietta con il trionfo anche nelle prova in linea. Mentre nel 2017, da vero padrone di casa, ha fatto suo il Giro della Repubblica Ceca. Passato nel World Tour soltanto lo scorso anno, Josef ha subito affrontato il suo primo Giro d’Italia stupendo nella prova a cronometro finale di Verona con un ottimo sesto posto. In questo 2020 ha dapprima conquistato il secondo posto alla Vuelta a Murcia, poi la vittoria nella prova contro il tempo del Tour de Poitou-Charentes, e infine si è ripresentato alla Corsa Rosa.

In queste tre settimane è stato uno dei super protagonisti delle cronometro affrontate finora, ottenendo un sesto posto a Palermo, e la quinta piazza a Valdobbiadene. Quest’oggi invece, il ventisettenne di Praga, si è reso protagonista di un’azione da vero finisseur arrivata a 20 chilometri dal traguardo nel gruppetto degli unici superstiti della fuga di oggi. In breve tempo ha subito guadagnato un certo margine, ha resistito e insistito come se fosse in una di quelle cronometro che lui ama tanto. Ci aveva già provato nelle scorse tappe, ma non è mai arrivato il risultato pieno. Oggi non poteva permettersi altre beffe, e alla fine non ha desistito.

Ha animato una tappa brutta da vedere, dove è stato l’unico ha regalare un po’ di spettacolo. Oggi è stato lui a beffare tutti quanti, a beffare un gruppo dormiente, dove però Arnaud Demare, e specialmente Peter Sagan, avrebbero preferito giocarsi la vittoria in volata. Così il primo festeggia comunque la sua maglia ciclamino, ma il secondo cerca di stare zitto nei confronti delle altre squadre che non hanno mai collaborato.

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lisa.guadagnini@oasport.it

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Foto: Lapresse

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