Ciclismo
Giro d’Italia 2020: la mina vagante Giulio Ciccone a Roccaraso. Jolly per Nibali o obiettivo tappa?
La frazione di domani, la San Salvo – Roccaraso, è indubbiamente la più attesa da Giulio Ciccone. Non solo perché adatta alle sue caratteristiche, ma anche poiché attraversa le zone ove il corridore abruzzese si allena abitualmente. Il camoscio della Trek-Segafredo conosce come le sue tasche le salite che il plotone affronterà in quest’ultimo giorno della prima settimana e non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione di brillare davanti al pubblico della sua terra.
Ci sono, però, due incognite che pesano sul rendimento di Giulio. La prima riguarda il suo stato di forma e la seconda in modo in cui intende utilizzarlo la Trek. Ciccone ha saltato le corse di avvicinamento al Giro poiché ha contratto il Covid ed è ancora alla ricerca della miglior condizione. Attualmente non si può certamente stabilire con certezza se domani avrà o meno le gambe per essere competitivo per il successo di tappa.
Come detto, inoltre, bisognerà anche vedere se la Trek-Segafredo gli lascerà libertà. Il sodalizio italoamericano ha già perso Pieter Weening e oggi Gianluca Brambilla, fin qui il gregario più valido del capitano Vincenzo Nibali, è stato vittima di una brutta caduta. Se la sentirà, lo Squalo dello Stretto, di lasciare un po’ di libertà al suo fido scudiero in una frazione per lui così importante? Oppure preferirà tenerselo al fianco il più possibile?
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo