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Giro d’Italia 2020, la salita dell’Etna ai raggi X. Caratteristiche e cosa aspettarsi dagli uomini di classifica

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Al Giro d’Italia, oggi, è in programma il primo arrivo in quota, posto in cima all’Etna, il quale verrà affrontato da un versante inedito. L’ascesa misura 18,5 chilometri e nei primi 15 è abbastanza semplice. Il tratto iniziale ha una pendenza media del 5,1%, la quale si alza al 7% nel pezzo che va dal chilometro 3,5 al chilometro 12,7. Dopodiché, la strada spianerà per tre chilometri, ma ai -3 dall’arrivo c’è la deviazione verso Piano Provenza ove le pendenze schizzano all’insù. La media, in quel frangente, è dell’8,8%, ma si toccheranno punte anche del 13%.

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Dato che l’Astana ha perso due pezzi del calibro di Miguel Angel Lopez e Alexander Vlasov, l’unica squadra che può veramente fare la parte del leone in salita è la Mitchelton-Scott. Un’ascesa come quella dell’Etna è perfetta per il capitano del sodalizio australiano Simon Yates. Il Folletto di Bury può partire negli ultimi due chilometri e levarsi tutti di ruota col suo folgorante cambio di ritmo. La Mitchelton, tuttavia, potrebbe decidere di muovere, prima dello strappo finale, due come Lucas Hamilton e Jack Haig, anziché usarli per fare un “trenino” in salita. Questo metterebbe particolarmente in difficoltà gli altri team, i quali, se non vorranno lasciare spazio a corridori insidiosi, dovranno portare Yates in carrozza fino al terreno a lui più congeniale.

Gli altri uomini di classifica, da Nibali a Thomas, passando per Kruiswijk, Kelderman e Fuglsang, correranno, verosimilmente, sulla difensiva. L’unico che potrebbe muoversi prima del finale, data la sua situazione disastrosa in classifica generale, è Rafal Majka. Yates, comunque, di recente ha dimostrato di stare benissimo sul Sassotetto alla Tirreno-Adriatico, ove ha staccato pesantemente tutti quanti, e su un’ascesa su misura per le sue caratteristiche non c’è nessuno che non sia spaventato da lui.

Non cedergli nemmeno un secondo, oggi, sarebbe un ottimo risultato per i nomi citati. Thomas, tra l’altro, dovrebbe avere l’interesse a portare la gara ad uno sprint. Con il vantaggio che si è già costruito durante la cronometro palermitana, non ha bisogno di levarsi di ruota gli altri, ma in caso di volata ristretta può incrementare lo stesso il suo bottino con gli abbuoni.

Ad ogni modo, la frazione non sarà ristretta agli atleti sopraccitati. Ci sono tanti giovani che scalpitano e che potrebbero sorprendere, dal norvegese Tobias Foss allo statunitense Brandon McNulty, passando per il portoghese Joao Almeida che, al momento, sembra uno dei più in forma del plotone. Su un arrivo del genere, inoltre, data la gamba palesata ieri ad Agrigento, non va scartato nemmeno il nome di Diego Ulissi. Il toscano ha già vinto, in carriera, su salite lunghe. Ricordiamo, ad esempio, il suo trionfo a Montecopiolo, davanti a gente come Quintana e Aru, al Giro d’Italia del 2014.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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