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Giro d’Italia 2020: l’ascesa del Portogallo. Dal campione del mondo Rui Costa, alla giornata storica odierna con Guerreiro e Almeida

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Il Giro d’Italia 2020 sta riscoprendo il Portogallo a due ruote. La vittoria sul traguardo di Roccaraso di Ruben Guerreiro (EF Pro Cycling) regala ai lusitani il primo successo nella corsa rosa dal 1989, quando Acacio Da Silva si prese tappa e maglia sull’Etna. Da quel momento pochi, pochissimi acuti per il ciclismo portoghese, che potrebbe aver trovato dei protagonista per gli anni a venire e che stanno venendo a galla proprio in questo Giro, ricordandoci dei sette giorni di Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step) da leader della generale, rendendo l’11 ottobre una giornata storica per le due ruote lusitane.

Negli ultimi vent’anni non sono stati molti i ciclisti nati in terra lusitana a farsi notare per le loro gesta in corsa. Ad inizio anni 2000 il corridore di punta era José Acevedo, scalatore di rango che riuscì a concludere quinto il Giro del 2001 e il Tour del 2004, mentre allo stesso tempo lavorava per il sesto acuto di Lance Armstrong. Nello stesso 2004 venne fuori d’improvviso uno sconosciuto Sergio Paulinho, che contese la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene al nostro Paolo Bettini, ma fu negli anni successivi che brillò la stella più luminosa battente bandiera lusitana.

Rui Alberto Faria da Costa, per tutti Rui Costa, è stato nei suoi anni migliori un meraviglioso attaccante, vincitori di tre Tour de Suisse e soprattutto del Mondiale del 2013 a Firenze. Il corridore della UAE Emirates sembra però aver perso, a 34 anni, lo smalto dei tempi migliori. E all’improvviso, arrivano due giovani per il ricambio generazionale. Ruben Guerreiro il combattente, con un fisico da scalatore che torna al successo dopo tre anni; e Joao Almeida il talento, per molti futuro protagonista delle corse a tappe, che già a questo Giro si sta togliendo grandi soddisfazioni. Cristiano Ronaldo, Mourinho, Rosa Mota, Nelson Evora… chissà che anche uno dei due ragazzi possa entrare nel novero dei grandi sportivi portoghesi.

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Foto: Lapresse

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