Ciclismo
Giro d’Italia 2020: le montagne della terza settimana e il rischio neve. I piani B e C
Domani inizierà la terza settimana di gara al Giro d’Italia 2020. Entriamo nella fase calda della corsa, quella che decide la classifica generale e che decreterà il vincitore del Trofeo Senza Fine. Si arriva al momento clou con questa classifica: il portoghese Joao Almeida si presenta in maglia rosa con 15” di vantaggio sull’olandese Wilco Kelderman, 2’56” sull’australiano Jai Hindley, 2’57” sul britannico Tao Geoghegan Hart. Vincenzo Nibali è settimo a 3’29”, Domenico Pozzovivo ottavo a 3’50”.
Gli organizzatori hanno disegnato un percorso durissimo e infarcito di salite, ma attenzione all’incognita meteo. C’è il concreto rischio di neve e temperature rigide, in caso di maltempo bisognerà ricorrere necessariamente ai piani B e C, i quali verranno svelati soltanto in caso di necessità e a ridosso della frazione. Le voci della vigilia parlano ad esempio di Tonale, Aprica e Mortirolo in discesa per sostituire lo Stelvio; il Colle delle Finestre potrebbe rimpiazzare il Colle dell’Agnello. La speranza è che non ci siano perturbazioni di grosse entità nei prossimi giorni e che si riesca a gareggiare sul tracciato previsto. Vediamo nel dettaglio quali sono le salite che ci attendono nella terza settimana del Giro d’Italia 2020.
Si riparte domani con la Udine-San Daniele del Friuli. Il durissimo Monte di Ragogna andrà scalato per ben tre volte nel finale (l’ultima a 13 km dal traguardo): si tratta di un’ascesa di 2,8 km con una pendenza media del 10,4%, i primi 1.600 metri all’11,2%. Mercoledì spazio al classico tappone dolomitico: Forcella Valbona in apertura (21,9 km al 6,6% di pendenza media), poi discesa per prendere il sempre ostico Monte Bondone (20,2 km al 6,8% di pendenza media e 6 km nel finale al 9%), successivamente il Passo Durone (10,4 km al 6%) e l’arrivo in salita a Madonna di Campiglio (12,5 km al 5,7% di pendenza media abbastanza costante).
Giovedì spazio a un’altra frazione da cinque stellette di difficoltà. La micidiale Pinzolo-Laghi di Cancano: si incomincia subito in salita col Campo Carlo Magno, poi l’insidioso Hofmahdjoch (8,8 km al 9,1% di pendenza media) prima di affrontare il Passo dello Stelvio. Si tratta della Cima Coppi, ovvero della salita più alta del Giro d’Italia con i suoi 2.758 metri s.l.m (24,7 km di salita al 7,5% di pendenza media con massime del 12%). Dalla cima una dicesa di 27 km per arrivare a Isolaccia e imboccare la salita che porta alle Torri di Fraele (8,7 km al 6,8% di pendenza media), dal GPM due chilometri pianeggianti per giungere ai Laghi di Cancano.
Venerdì ci si può riposare con la Morbegno-Asti (253 km totalmente pianeggianti, ultima occasione per i velocisti), prima di un sabato davvero di fuoco con la micidiale Alba-Sestriere. Il tappone alpino tra Piemonte e Francia: si incomincia con il lunghissimo Colle dell’Agnello (21,3 km al 6,8% di pendenza media con gli ultimi 11 km al 9,3% per giungere a 2.744 metri s.l.m.), discesa e il durissimo Colle dell’Izoard (14,2 km al 7,1% di pendenza media con tanti tratti in doppia cifra nella seconda metà), poi il Montgenevre (8,4 km al 6%) e l’arrivo in quota a Sestriere (11,4 km al 5,9%, molto pedalabili). A chiudere la Corsa Rosa sarà la terza cronometro individuale, i 15,7 km totalmente pianeggianti tra Cernusco sul Naviglio e Milano.
[sc name=”banner-article”]
CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTE LE NOTIZIE DI CICLISMO
stefano.villa@oasport.it
Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: Lapresse