Ciclismo
Giro d’Italia 2020, le sorprese Jai Hindley e Tao Geoghegan Hart: entrambi mai nella top15 in una corsa a tappe
Il tappone del Giro d’Italia 2020, 207 chilometri da Pinzolo a Laghi di Cancano con lo Stelvio nel tracciato, ha incoronato Jai Hindley e Tao Geogheghan Hart quali migliori scalatori di quest’edizione della Corsa Rosa. Due corridori molto giovani e sicuramente poco quotati alla vigilia, i quali, però, pur non avendo grandi referenze nei grandi giri in passato, avevano già mostrato sprazzi del loro notevole talento.
Tao Geogheghan Hart è un corridore di venticinque anni e già da juniores era considerato un prospetto di assoluto valore. Nel 2013, infatti, vinse il prestigioso Giro della Lunigiana. Dopo tre anni da U23 tra le file dell’Axeon di Axel Merckx, Tao è passato professionista con la Ineos, al tempo Sky, nel 2017. Nel 2018 è arrivato quinto al Giro di California e alla Vuelta a Burgos, mentre l’anno scorso si era definitivamente rivelato al grande pubblico conquistando due tappe e conquistando il secondo posto finale, alle spalle del compagno Sivakov, al Tour of the Alps.
Anche Jai Hindley, che è di un anno più giovane, nelle categorie antecedenti al professionismo aveva messo in mostra il suo talento in Italia. L’australiano, da U23, aveva vinto il GP di Capodarco nel 2016 ed era giunto terzo, conquistando la tappa regina con arrivo a Campo Imperatore, al Giro d’Italia U23 2017. In quell’occasione fu preceduto, nella graduatoria finale, per pochi secondi, da Sivakov e dal compagno Hamilton. Passato professionista con la Sunweb, Hindley aveva ottenuto il risultato più importante della sua carriera, prima del trionfo odierno, al Giro di Polonia 2019, ove era arrivato secondo alle spalle del solito Sivakov. Ad inizio febbraio, oltretutto, aveva dominato, in patria, l’Herald Sun Tour, nel quale si era imposto in due tappe e nella classifica generale.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: Lapresse