Ciclismo
Giro d’Italia 2020, Mauro Vegni: “La bolla funziona, bene i controlli rapidi. Lavoriamo per arrivare a Milano”
Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia 2020, è intervenuto ai microfoni della Rai al termine della settima tappa andata in scena nella giornata odierna. Ovviamente la notizia è la positività al Covid-19 di Simon Yates: “Quello di Yates è il primo caso dopo 10 giorni di corsa, significa che la bolla che abbiamo creato ha retto molto bene. E funzionano anche i controlli rapidi che nella serata di ieri ci hanno permesso di accertare la positività di Yates e la negatività di tutti gli altri elementi della Mitchelton Scott. Se avessimo dovuto seguire il solo protocollo stabilito dall’UCI, avremmo dovuto fare il prelievo ieri sera, mandarlo a Milano nella notte e attendere il risultato che sarebbe arrivato domani, quindi oggi Yates avrebbe potuto tranquillamente correre, con il rischio di infettare altri corridori. Per il giorno di riposo, invece, sarà tutto più complicato perché l’UCI ci impone in questo caso di seguire il suo protocollo, domani sera sottoporremo al test con i tamponi molecolari i corridori di una decina di squadre e nella notte invieremo i campioni a Milano per le analisi. Lunedì mattina, grazie ad un team rinforzato, completeremo i prelievi, li manderemo a Milano e attenderemo i risultati prima della partenza della tappa di martedì. Mercoledì, invece, procederemo a nuovi controlli per tutti gli addetti ai lavori”.
Mauro Vegni ha proseguito: “Tutti noi, la carovana, i corridori vogliamo arrivare a Milano e stiamo lavorando per riuscirsi. E solo un eventuale intervento delle autorità ci può fermare. Il nostro impegno è quello di controllare e se possibile implementare ulteriormente l’efficacia della bolla, mentre alla gente che scende sulle strade chiediamo di indossare sempre la mascherina per proteggere se stessi e gli altri”.
Sulla Vuelta di Spagna: “Certo, se fosse nei panni del mio amico Guillen sarei preoccupato, ma sono sicuro che anche loro hanno messo in campo tutta la struttura e i dispositivi necessari per organizzare la corsa in tutta sicurezza. Se non interverranno fattori di gravità nazionale, io credo si possa correre, almeno guardando le cose da qui”.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse