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Giro d’Italia 2020: nasce la rivalità tra Nibali e Fuglsang. Il danese punzecchia, lo Squalo non ha gradito

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Vincenzo Nibali si è sentito punzecchiato nell’orgoglio e, coriaceo come è, non ha gradito l’attacco di Jakob Fuglsang. Il danese, attraverso una sua rubrica pubblicata sul magazine BT, ha pubblicato delle dichiarazioni al veleno nei confronti dello Squalo: “Non ci diciamo una parola, anche se ci conosciamo bene. Non lo abbiamo fatto nemmeno durante il testa a testa. Siamo stati insieme per quattro anni in Astana e ora non so se è geloso, ambizioso o cos’altro. Penso che tutto sia dovuto al fatto che in passato ero un suo gregario, negli ultimi due anni sono andato più forte di lui e secondo me fa fatica a digerirlo. Riesce a malapena a salutarmi”.

Il nostro portacolori è stato colpito a spada tratta e non ha accettato l’affondo di un uomo che è stato un suo stretto compagno di squadra nei suoi anni migliori, quando vinse il Tour de France 2014 e il Giro d’Italia in due occasioni (2013 e 2016). L’attuale capitano della Trek-Segafredo si è presentato alla Corsa Rosa con grandissime ambizioni e ha sempre puntato al terzo sigillo in carriera, obiettivo che ora più che mai sembra essere alla sua portata: si trova in quinta posizione, a 1’01” di distacco dall’attuale leader Joao Almeida (il portoghese resisterà sulle montagne?) e con 18 secondi di vantaggio nei confronti del suo grande “accusatore”.

La rivalita tra Vincenzo Nibali e Jakob Fuglsang è esplosa definitivamente e infiammerà il Giro d’Italia fino alla conclusione (sperando che davvero si riesca ad arrivare a Milano tra un paio di settimane). Il siciliano sembra avere letto la rubrica del danese e oggi ha tentato di affondare il colpo durante la settima tappa, 200 km da Giovinazzo a Vieste che non hanno regalato scossoni in classifica generale e dove è arrivato la fuga della prima ora con oltre tredici minuti di vantaggio. Lo Squalo, infatti, ha provato un mini allungo insieme ai compagni di squadra lungo una discesa dopo la foratura di Fuglsang, il quale è sì rientrato in gruppo, ma dopo un lungo inseguimento che gli è costato energie preziose in vista dell’attesissimo arrivo in salita di domani a Roccaraso. Duello appassionante per il Trofeo Senza Fine, ma attenzione a non sottovalutare Joao Almeida: bisogna evitare quanto successo lo scorso anno, quando Enzo si fece prendere dal testa a testa con Primoz Roglic, venendo però beffato da Richard Carapaz.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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