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Ciclismo
Giro d’Italia 2020, Paolo Slongo: “Nibali se la gioca, rispettiamo tutti gli avversari. Stiamo cercando il picco di forma”
Un’ottava tappa del Giro d’Italia 2020 vissuta completamente in Puglia. Nella Giovinazzo-Vieste, di 200 chilometri, il gruppo si è disinteressato della fuga e a vincere è stato il britannico Alex Dowsett (Israel Start-Up Nation), al suo secondo trionfo in carriera nella Corsa Rosa (si era imposto nella cronometro di Saltara del 2013). Tranquillità per Joao Almeida che resta leader della classifica generale.
Una stage dunque nella quale si è potuto, in qualche modo, fare un po’ il bilancio della situazione in merito agli uomini di classifica e per quanto concerne Vincenzo Nibali, la situazione è la seguente: il siciliano è quinto assoluto, con un ritardo di 1’01” da Almeida ed è appena davanti a uomini importanti come Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) e Jakob Fuglsang (Astana). Due rivali qualificati hanno lasciato il Giro, ovvero il britannico Geraint Thomas (Ineos), costretto ad abbandonare per una frattura al bacino in conseguenza di una caduta, mentre il connazionale Simon Yates (Mitchelton-Scott) è stato obbligato a lasciare la competizione per essere risultato positivo al Covid-19.
Vincenzo si è presentato a questa corsa con alcuni punti di domanda, ma il colpo di pedale gli ha dato delle sensazioni buone. Aspetti analizzati da Paolo Slongo, storico preparatore dello Squalo, che a Cyclingnews ha fatto un po’ il punto della situazione: “In queste prime tappe, soprattutto dopo l’arrivo sull’Etna, abbiamo capito che possiamo competere con gli altri. Alcuni rivali non sono in corsa, ma altri vanno rispettati. Come abbiamo visto l’anno scorso con Carapaz, nessuno va sottovalutato. Non sappiamo fino a che punto corridori come Kelderman e l’attuale Maglia Rosa Almeida sapranno spingersi. Nibali è alla ricerca del picco di forma e se la gioca“.
In questo discorso, la nona tappa verso Roccaraso sarà importante per il corridore nostrano per verificare la bontà della propria forma, in una stagione molto particolare dal calendario super compresso per la pandemia: “Quest’anno è stato come avere due annate in una. Tutti siamo stati costretti ad accelerare i tempi. Nella mia esperienza, se un atleta salta alcuni passaggi, poi rischia di pagare in termini di resistenza allo sforzo. Da questo punto di vista con Vincenzo abbiamo fatto un lavoro specifico, volendo trovare la miglior condizione con il progredire della tappe. Storicamente è sempre andato bene a ottobre, tuttavia in questo caso saranno da valutare gli sbalzi termici che dovremo affrontare“.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse