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Giro d’Italia 2020: premi di tappa odierni devoluti ad una struttura sanitaria per la lotta al Covid

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Giornata a dir poco turbolenta a causa della protesta dei corridori al Giro d’Italia 2020. La diciannovesima frazione della Corsa Rosa è stata infatti ridotta di circa 130 km, rispetto ai 258 km inizialmente in programma. La tappa è stata ritenuta troppo lunga, anche perché una pioggia intensa si è abbattuta sul percorso di gara, portando i ciclisti sostanzialmente alla decisione di scioperare. I premi previsti per la tappa odierna (che si è comunque conclusa con la vittoria di Josef Cerny) sono stati annullati e l’organizzazione ha deciso di devolverli ad una struttura sanitaria impegnata nella lotta al Covid-19.

Il direttore di corsa Mauro Vegni ha analizzato così la situazione ai microfoni del “Processo alla Tappa” su Rai 2: “Per me questa sera passa, domani è un altro giorno. Abbiamo fatto una figuraccia di fronte al mondo intero, oggi si sono vanificati tutti i sacrifici fatti per arrivare fino a qui. Non ci sono scuse per quanto è successo. Molti corridori si chiedevano cosa stava succedendo questa mattina, perché molti corridori di squadre importanti non comprendevano cose stesso succedendo. C’erano molte squadre che non sapevano perché non si partisse. Non soltanto la tappa di oggi, ma forse tutto il Giro sarà ricordato per la polemica di oggi. Oggi non pagheremo i premi, non c’è stata gara. A fine Giro tirerò una linea e chiederò conto di alcune cose”.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Lapresse

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