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Giro d’Italia 2020, sprofondo britannico: Geraint Thomas e Simon Yates, addio sogni di gloria

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Fino a ieri il Regno Unito aveva grandi chance di conquistare il Giro d’Italia 2020. Nella frazione odierna, però, che prevedeva l’arrivo in vetta all’Etna, i sogni dei sudditi di sua Maestà si sono infranti in modo a dir poco fragoroso. Geraint Thomas è caduto prima dell’inizio della tappa, sgambettato, metaforicamente parlando, da una borraccia che vagava sulla sede stradale. Il vincitore del Tour de France 2018 si è rialzato ed tornato in sella, ma il dolore lo ha tormentato tutto il giorno e si è visto costretto a mollare le ruote dei più forti ancora prima dell’imbocco del vulcano. Ora si trova a oltre dodici minuti dalla maglia rosa Almeida e potrebbe ritirarsi nei prossimi giorni.

Ma se Thomas ha delle giustificazioni, lo stesso discorso non si può fare per Simon Yates, il quale era il maggiore indiziato per il successo in cima all’Etna e, invece, sulle rampe del vulcano siculo è andato in crisi. Il re dell’ultima Tirreno-Adriatico si è staccato da trenta corridori e ha perso 3’30” da Nibali e Fuglsang. Il suo Giro non è finito, dato che il distacco subito oggi è importante, ma non immenso, tuttavia, una controprestazione del genere dimostra, una volta di più, come per il britannico la giornata no sia sempre dietro l’angolo.

Come se non bastasse, inoltre, anche due giovani britannici che venivano visti come interessanti outsider in classifica generale, James Knox della Deceuninck-Quick Step e Tao Geogheghan Hart della Ineos, oggi hanno faticato. Il primo ha ceduto un minuto al gruppetto Nibali, mentre il secondo circa 1’40”. Il sogno rosa, nell’arco di poche ore, sembra essersi trasformato in un incubo per il Regno Unito.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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