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Giro d’Italia 2020: Vincenzo Nibali, c’è lo Stelvio per dare l’assalto al podio. Ma Hindley e Geoghegan Hart sono solidi

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Vincenzo Nibali occupa il settimo posto nella classifica generale del Giro d’Italia 2020, attardato di 3’31” dalla maglia rosa Joao Almeida. Il distacco dal portoghese è abissale, come lo è quello che lo separa dall’olandese Wilco Kelderman (si trova a 3’14” dal secondo in graduatoria). Il terzo posto, però, è abbastanza vicino: l’australiano Jai Hindley è lontano 33”, davanti a lui però ci sono anche il britannico Tao Geoghegan Hart (a 32”), lo spagnolo Bello Bilbao (a 19”), il polacco Rafal Majka (a 11”). Ribaltare la Corsa Rosa e cercare di vincere appare un’impresa fantasmagorica, il siciliano potrebbe anche cercare di provarci, ma dovrà davvero superarsi e inventarsi un numero d’antologia che riscriverebbe la storia del ciclismo. Il 35enne potrebbe più concretamente puntare al podio e ha dalla sua il tappone di domani per cercare di raggiungere un obiettivo estremamente onorevole, eguagliando anche il record di Felice Gimondi.

Il capitano della Trek-Segafredo dovrà minare le certezze di chi lo precede in classifica, sfruttando l’altimetria spaccagambe che caratterizzerà la 18ma frazione. La vera frazione regina, dove tutto è possibile. Si incomincia subito in salita col Campo Carlo Magno, poi l’insidioso Hofmahdjoch (8,8 km al 9,1% di pendenza media) prima di affrontare il Passo dello Stelvio. Si tratta della Cima Coppi, ovvero della salita più alta del Giro d’Italia con i suoi 2.758 metri s.l.m (24,7 km di salita al 7,5% di pendenza media con massime del 12%). Dalla cima una discesa di 27 km per arrivare a Isolaccia e imboccare la salita che porta alle Torri di Fraele (8,7 km al 6,8% di pendenza media), dal GPM due chilometri sostanzialmente pianeggianti per giungere ai Laghi di Cancano.

Si andrà ben oltre i 2000 metri di altitudine sullo Stelvio, la temperatura si aggirerà attorno ai 3 °C e poi ci sarà una discesa infernale dove l’escursione termica si farà sentire. Anche il traguardo è vicino ai 2000 metri (1945 m.s.l.m.). Terreno da Nibali, che oltre la soglia psicologica dei 2000 può davvero fare la differenza e mettere tutti in difficoltà. La solidità di Hindley e Geoghegan Hart fa paura, ma bisogna tentare qualcosa a costo di saltare. Anche perché il tappone di sabato è stato ridisegnato: niente Colle dell’Agnello e Izoard, si scalerà il Sestriere tre volte e non sarà così difficile. Là dove osano le aquile, uno Squalo dovrà scatenarsi: o tutto o niente.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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