Ciclismo

Giro d’Italia 2020, Vincenzo Nibali e un podio non impossibile. Ma la vittoria è ormai lontanissima

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Vincenzo Nibali ha alzato bandiera bianca. Il primo vero tappone di montagna ha respinto lo Squalo, incapace di azzannare sulle arcigne pendenze della salita che conduceva all’arrivo di Piancavallo. Ci si aspettava un colpaccio da parte del siciliano dopo la cronometro sottotono di ieri, l’attacco del 35enne era auspicato da tutti i suoi tifosi e invece il capitano della Trek-Segafredo si è dovuto arrendere quando mancavano ben nove chilometri alla cima. Il due volte vincitore del Giro d’Italia è crollato nel momento più critico, non è riuscito a tenere le ruote di Wilco Kelderman e di Joao Almeida, ha lasciato per strada più di un minuto e mezzo ed è affondato in classifica generale. L’olandese e il portoghese si stanno comportando da padroni di questa Corsa Rosa, il nostro portacolori non ha (al momento) la forma dei giorni migliori per controbattere ai primi due della classifica generale.

Vincenzo Nibali ha sofferto sul suo terreno ideale e ora il sogno di conquistare il terzo sigillo nella corsa più amata appare tramontato. Il trionfatore del Tour de France accusa un ritardo di 3’29” da Almeida e di 3’14” da Kelderman: si tratta di un distacco abissale, difficilmente recuperabile, a meno di imprese galattiche (vedasi Chris Froome due anni fa sul Colle delle Finestre). L’ultima settimana è infarcita di salite: ci sono tre tapponi da brivido (quello con Stelvio e Laghi di Cancano, quello di Madonna di Campiglio, quello con Colle dell’Agnello e Izoard) e c’è il terreno per inventarsi qualcosa di pazzesco e per inseguire la vittoria finale, ma bisogna avere la gamba per farlo e al momento lo Squalo sembra non avere il colpo di pedale giusto per andare a caccia del bersaglio grosso.

Il podio, invece, non è impossibile. L’australiano Jai Hindley si trova a 33”, il britannico Tao Geoghegan Hart è a 32”, lo spagnolo Pello Bilbao a 19”, il polacco Rafal Majka a 11”. Riuscire ad agguantare uno dei primi tre posti e salire sui gradini del palco a Milano, tra una settimana esatta, appare un obiettivo raggiungibile per Vincenzo Nibali e gli permetterebbe di eguagliare il record di Felice Gimondi. Non sarebbe male per un uomo che a novembre spegnerà 36 candeline e che ha da solo sorretto il peso del ciclismo italiano per tantissime stagioni.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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