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Giro d’Italia 2020: Vincenzo Nibali, giornata storta o condizione non ottimale? I dubbi dello Squalo

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Vincenzo Nibali sperava di poter fare la differenza in occasione della nona tappa del Giro d’Italia 2020, ma l’arrivo in salita a Roccaraso (secondo traguardo in quota di questa Corsa Rosa dopo l’Etna affrontato sei giorni fa) non è stato terreno di gloria per lo Squalo. Il 35enne, infatti, ha fatto lavorare a lungo la sua squadra, ma negli ultimi 300 metri di ascesa ha sofferto il cambio di ritmo lanciato dall’olandese Wilco Kelderman e dal danese Jakob Fuglsang: la fiammata accesa dai suoi avversari diretti per il titolo ha fatto una piccola differenza e il siciliano si è dovuto difendere per cercare di limitare i danni. Il nostro portacolori ha perso 14 secondi dai due “attaccanti”, ma allo stesso tempo è riuscito anche a recuperare 4” alla maglia rosa Joao Almeida e ora si trova in quinta posizione a 57” di ritardo dal leader.

Questo il quadro della situazione al termine della prima settimana di gara, ma come bisogna leggere le criticità riscontrata da Vincenzo Nibali sulle ultime rampe che conducevano a Roccaraso? Potrebbe trattarsi di una classica giornata storta, contenuta considerando il dazio poco ingente pagato sulla strada. Lo Squalo ha sofferto quella “volata”, come da lui definita, e ha dovuto lasciare sul piatto un po’ di secondi. Non aveva il cambio di ritmo in un finale del genere e allora ha dovuto stringere i denti. Potrebbe anche trattarsi di condizione non ottimale, ma sembra difficile perché Enzo ha dato ottimi segnali nelle ultime tappe e pareva in grande crescita. Domani il primo giorno di riposo, poi l’inizio della seconda settimana con alcune frazioni impegnative, tra cui quella dei muri a Tortoreto, che saranno cruciali ai fini della classifica generale.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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