Ciclismo
Giro d’Italia 2020, Vincenzo Nibali perde secondi. Freddo e mancanza di esplosività, ma resta in gioco
Prima giornata negativa per Vincenzo Nibali al Giro d’Italia 2020. Nell’arrivo in salita di Roccaraso lo Squalo ha pagato dazio nell’ultimo chilometro, perdendo 14″ da Jakob Fuglsang e Wilco Kelderman, ma anche 11″ da Rafal Majka e Patrick Konrad e 8″ da Domenico Pozzovivo. Non certo segnali incoraggianti ed in totale controtendenza rispetto alle buone impressioni destate nella terza tappa sull’Etna.
E dire che il siciliano aveva interpretato la corsa come di consueto da protagonista. Sin dalla penultima salita aveva messo in testa la Trek-Segafredo per scremare il gruppo e provare a fare selezione. Il problema è che il vincitore del Tour de France 2014 si è ritrovato ben presto con pochi uomini a disposizione. Sull’ascesa conclusiva il fido Gianluca Brambilla aveva tentato di imprimere una secca rasoiata, probabile preludio ad un attacco del capitano che, tuttavia, non si è verificato: si è trattato del primo segnale che Nibali non stesse benissimo.
Su una salita tutt’altro che irresistibile, il messinese ha pagato dazio nell’ultimo chilometro, dove le pendenze raggiungevano un picco del 12%. Gli è mancata completamente esplosività, nulla ha potuto a seguito dell’accelerazione impressa da Fuglsang e Kelderman. La pedalata è apparsa spenta, legnosa, rigida. La bicicletta faticava ad andare avanti.
Nei prossimi giorni capiremo se quella odierna ha rappresentato la classica ‘giornata no’, che in un grande giro può sempre capitare, o se invece i segnali odierni raccontino di una condizione di forma preoccupante. L’utilizzo della squadra lascia intendere che Nibali si sentisse bene nel cuore della corsa, salvo andare in crisi nel finale. Non è escluso che possa aver pagato il freddo e le forti raffiche di vento: il due volte vincitore della Corsa Rosa ha affrontato l’ascesa conclusiva senza la mantellina e ciò potrebbe avere influito. Inoltre una salita del genere, pedalabile e con una piccola rampa solo in vista del traguardo, non si addice alle caratteristiche dello Squalo, molto più regolarista che scattista, a differenza di Fuglsang.
In termini di classifica generale nulla è compromesso. La maglia rosa resta a 57″, così come appaiono recuperabili i 27″ che lo separano da Kelderman. Certo, il tesoretto guadagnato nei confronti di Fuglsang nella cronometro iniziale è ormai quasi integralmente dilapidato: restano solo 4″ sul rivale danese. Ora Nibali dovrà riposare bene domani e cercare di ricaricarsi in vista di una seconda settimana in cui dovrà stare molto attento alle trappole di Tortoreto e Cesenatico. Poi, sabato prossimo, si potrebbe decidere buona parte di questo Giro nella cronometro del Prosecco: è lì che si farà luce definitivamente sulla reale condizione del corridore italiano. Sulla terza settimana regna invece l’incognita della neve: la sensazione è che il percorso possa venire completamente stravolto.
federico.militello@oasport.it
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Foto: Lapresse