Ciclismo
Giro d’Italia 2020, Vincenzo Nibali senza gregari. Lo Squalo costretto al lavoro sporco
Non ha perso secondi in classifica, eppure Vincenzo Nibali non potrà andare a dormire sereno questa sera al termine della dodicesima tappa del Giro d’Italia 2020. Qualche avvisaglia si era già manifestata nei giorni scorsi, oggi è arrivata la conferma che la squadra rappresenta un problema serio per il 35enne siciliano. Nella Cesenatico-Cesenatico la Trek-Segafredo si è sfaldata completamente. Lo Squalo è rimasto senza gregari ben prima dei 50 km all’arrivo. Che differenza con la Deceuninck-Quick Step, che ha scortato la maglia rosa Joao Almeida fino all’arrivo con ben tre corridori: Mikkel Frolich Honoré, James Knox e Fausto Masnada, quest’ultimo nono in classifica generale.
In frazioni come quella odierna, come ha spiegato anche il ct Davide Cassani, la squadra riveste un ruolo cruciale, perché sgrava il capitano di alcune mansioni indesiderate e dispendiose. Nibali, per intenderci, è stato costretto a recarsi in prima persona all’ammiraglia per rifornirsi, prendere la borraccia e cambiare più volte la mantellina fradicia per la pioggia incessante che si è abbattuta sulla Romagna. Per farlo si è dovuto sovente sganciare dal gruppetto degli uomini di classifica, salvo poi rientrare: tutte energie andate in fumo.
Nulla si può imputare alla condotta tattica dello Squalo. Nella fase calda della corsa è rimasto sempre nelle primissime posizioni, soprattutto quando Domenico Pozzovivo appariva in procinto di sferrare un attacco. Dopo l’errore di Roccaraso, insolito per un uomo della sua esperienza, il siciliano ha radicalmente cambiato approccio: non sta lasciando davvero nulla al caso, consapevole che ogni minimo dettaglio farà la differenza. Va in questo senso la scelta di cambiare più volte la mantellina, per non tenere troppo tempo addosso un tessuto fradicio d’acqua. Inoltre sta correndo giustamente di rimessa, senza dare un cambio: in queste frazioni è quasi impossibile riuscire a scavare solchi importanti. Il vero Giro d’Italia inizierà da sabato con la cronometro di Valdobbiadene, poi da domenica inizieranno le Alpi con la temibile ascesa di Piancavallo: è lì che il due volte vincitore della Corsa Rosa vorrà farsi trovare pronto.
Resta tuttavia la grande incognita della squadra. Sin qui avevano ben figurato Jacopo Mosca e Nicola Conci, mentre Gianluca Brambilla, brillante ad inizio Giro, appare ora in calo di condizione, anche a seguito di una caduta in discesa di qualche giorno fa. Giulio Ciccone, a tratti, ha lasciato intravedere buone cose, ma chiaramente non può essere in forma dopo le due settimane perse da fine agosto in poi a causa della positività al Covid-19. L’auspicio di Nibali è che i suoi compagni abbiano accusato una giornata negativa e che possano tornare utili in vista delle Alpi. Fare tutto da solo, alla lunga, logora.
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Foto: Lapresse