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Golf, Open d’Italia 2020: le voci. Canter: “Voglio confermare questo livello di gioco”. Scalise: “Meno preciso di ieri, ma soddisfatto”

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L’Open d’Italia 2020 è ancora appannaggio, per il momento, di Laurie Canter. L’inglese è al comando con uno score di -16, che lo pone ancora avanti di due colpi rispetto al connazionale Ross McGowan. In una giornata non facile, Lorenzo Scalise si prende il ruolo di miglior italiano confermando una buona forma, eppure le sue parole sono quelle di chi vuole di più.

Queste le dichiarazioni del venticinquenne di Vimercate alla FIG: “Sono soddisfatto della mia gara nonostante non sia stato preciso da tee a green come nel primo round. Per raggiungere la vetta, però, bisogna fare ancora meglio. Questo campo va rispettato perché abbina lunghezza e green belli ma con tante pendenze. Non ho fatto nessun bogey, ho realizzato tre birdie e guardo al weekend con fiducia con l’aiuto di un nuovo caddie, Oliver Briggs, che ha grande esperienza sul tour“.

Così invece il leader: “Voglio cercare di confermare questo livello di gioco anche nel terzo round per potermi giocare le chance di vittoria domenica. Oggi ho avuto un ottimo inizio con tre birdie nelle prime quattro buche ma nelle seconda frazione di gara ho rallentato e il bogey alla 11 mi lascia l’amaro in bocca perché in un par 5 bisogna capitalizzare al meglio le occasioni da birdie“.

Francesco Laporta, che ha passato il taglio: “Non sono partito benissimo, sono rimasto un po’ a letto a dormire stamattina. Ero a +3 dopo 7, con quattro putt alla 15, ma da lì in poi ho iniziato finalmente a giocare a golf, ho messo a segno cinque birdie e ho portato un -2 a casa. Il meteo stamattina dava un po’ fastidio, la palla non volava e non si vedeva benissimo nelle prime tre buche, quasi non si vedeva la palla cadere in fairway. Siamo stati abbastanza fortunati perché non ha piovuto o ha piovuto pochissimo“.

Andrea Romano, pur escluso dal weekend (ha parlato prima di scoprire che sarebbe stato tagliato): “Ero a -4, peccato per il -3, ho fatto un bogey alla 17 sbagliando il colpo dal tee, ho fatto gancio, non sono riuscito a fare up&down e non sono contento di oggi perché ho buttato tanti colpi. Se non passo il taglio avrò tanto da parlare con il mio maestro. Ho sbagliato i wedge, da 120 metri non l’ho mai messa vicino, ero più sicuro con un ferro 6-ferro 7 che con da 50 metri o con un pitch“.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Federazione Italiana Golf

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