Ciclismo
Il Giro d’Italia è arrivato a Milano! Tra Covid, meteo, scioperi, ritiri: missione compiuta. E domani il botto finale. Uno schiaffo ai detrattori
Contro tutto e tutti, il Giro d’Italia 2020 è riuscito ad arrivare a Milano. Nel marasma di mille difficoltà, l’obiettivo è stato raggiunto: la Corsa Rosa si concluderà regolamente nel capoluogo lombardo, dopo quasi 3500 km e dopo le 21 tappe previste. Una missione tutt’altro che scontata e che in alcuni frangenti sembrava di difficile realizzazione. La carovana arriverà all’ombra del Duomo domani pomeriggio, superando ogni ostacolo con grandissima disinvoltura e avendola vinta contro tantissimi avversori.
In un Paese che sta facendo i conti con una curva epidemica sempre più in crescita, in un’Italia ormai prossima a un lockdown (o simil tale), in una Nazione ormai privata della sua normalità a causa dell’emergenza sanitaria, il Giro si potrà concludere, salvando una borsa economica importante e dando un po’ di speranza a tutto l’universo sportivo. Arrivare a Milano era troppo importante: in ballo non c’era soltanto l’aspetto agonistico, ma c’erano anche interessi pecuniari, ragioni di sponsor e mediatiche, la cui entità è estremamente rilevante e ha un peso specifico esorbitante su diversi settori.
La Corsa Rosa ha dovuto fare i conti con alcune positività al Covid-19, con i ritiri della Mitchelton-Scott e della Jumbo-Visma per ragioni sanitarie, con un caso di positività al doping (Matteo Spreafico), con lo sciopero di massa di ieri (figuraccia in mondovisione, lamentele dei professionisti per una tappa giudicata troppo lunga da disputare sotto la pioggia e con il freddo). Ha dovuto battagliare anche contro il meteo (ma sullo Stelvio si è riusciti a salire ed è stato spettacolare), ha dovuto incassare il divieto di transito dalla prefettura francese (cancellati Izoard e Colle dell’Agnello, oggi ci si è dovuti accontentare della triplice scalata del Sestriere), ma a Milano si è arrivati.
E si arriva col botto perché la cronometro conclusiva (15,7 km da Cernusco sul Naviglio a Milano) sarà decisiva per l’assegnazione del Trofeo Senza Fine. I primi due uomini in classifica generale hanno lo stesso tempo! Come mai era successo nella storia. Chi vestirà l’ultima maglia rosa tra l’australiano Jai Hindley e il britannico Tao Geoghegan Hart? Si preannuncia un duello appassionante e avvincente, un fuoco d’artificio conclusivo meritato per gli organizzatori che con caparbietà, in mezzo a una marea di criticità e di ostacoli, sono riusciti a salvare un appuntamento che fa parte della cultura del nostro Paese. Il Giro d’Italia è arrivato a Milano. Ed è un dato di fatto. Poi in tribunale risponderanno le squadre ritirnte, i propiziatori dello sciopero etc.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse