Ciclismo
‘La Fagianata’ di Riccardo Magrini: “Giro scontato? Ecco la risposta! Ineos e Yates gli sconfitti: adesso può succedere di tutto”
UNA BORRACCIA, IL VULCANO E IL GIRO CAMBIA VOLTO ALLA TERZA TAPPA
E’ bastata una borraccia a cambiare la storia del Giro che si preannuncia uno dei più pazzi di sempre. La borraccia che ha fatto cadere Geraint Thomas quando ancora la corsa doveva iniziare, ha messo fuori causa il favorito numero uno della corsa e adesso cambia tutto. Non credo che Thomas domani possa ripartire, l’ho visto molto sofferente al traguardo e in ogni caso riprendere in mano la gara in questa situazione sarà pressochè impossibile per lui. Il resto lo ha fatto la salita: dura al punto giusto ma non sembrava dovesse far saltare gli equilibri in questo modo. Non c’è stata una squadra in grado di controllare la corsa, l’ultima fase è stato un uno contro tutti che non si vedeva da tempo.
Ormai ci eravamo abituati alla selezione naturale dettata dal ritmo imposto da questa o quella squadra: oggi chi ha lavorato di più, la Mitchelton-Scott ha pagato un prezzo durissimo con la crisi di Simon Yates e nessun altra squadra è riuscita a tenere sotto controllo la situazione. Dire oggi chi è il nuovo favorito del Giro è quasi impossibile. Può succedere di tutto se la situazione è questa. La rosa dei papabili è ancora ampia: da Nibali e Fuglsang, da Kelderman, che oggi ha corso molto bene, a Kruijswijk, da Vanhoucke a Majka, fino ad arrivare a Pozzovivo: le sorprese non mancheranno ma da questo lotto potrebbe uscire il vincitore. Di sicuro in questo momento la squadra di riferimento diventa la Trek Segafredo: da loro si attende il controllo della corsa, vedremo se sarà all’altezza.
L’ITALIA SCOPRE MATTEO FABBRO: MA CHE ERRORE SPREMERLO COSI’
Posso dirlo: io lo avevo detto. Matteo Fabbro poteva essere grande protagonista al Giro e oggi lo è stato eccome. Aveva la gamba giusta, è in condizione strepitosa, la sua azione ha fatto male a tanti, Yates per primo ed è stato lui a fare la differenza. Peccato che abbia lavorato tanto, troppo, per poco o nulla. Era a poco più di un minuto dalla maglia rosa, con quel ritmo poteva staccarne tanti, forse tutti ma ha lavorato per un Majka che, nel tratto più duro della salita, ha fatto tanta fatica a restare aggrappato ai migliori. Fabbro che allarga le braccia resterà una delle immagini simbolo di questa tappa indimenticabile. E’ uno scalatore vero, uno che sa fare la differenza: lo vedremo ancora, può fare grandi cose.
GLI SCONFITTI: LA INEOS E SIMON YATES
Sfortuna ma non solo per il Team Ineos che, è vero, ha perso l’uomo di riferimento, Geraint Thomas e in queste situazioni riorganizzare le idee in corsa non è mai semplice ma il problema è che anche il piano B della squadra che finora sembrava dover dominare il Giro ed aveva iniziato benissimo con il trionfo di Filippo Ganna, è andato in frantumi. Anche Tao Geoghegan, che doveva essere lì con i favoriti, è saltato sulla salita finale e questi non sono certo segnali positivi.
L’altro sconfitto di giornata è ovviamente Simon Yates. Una “cotta” imprevista e imprevedibile anche per lui: ha fatto lavorare la squadra e se la fuga che poi ha portato al successo Caicedo non ha preso 10 minuti di vantaggio è per il ritmo imposto al gruppo dalla Mitchelton-Scott, poi è crollato ma attenzione: per lui, a differenza che per Thomas, il Giro non finisce qui. C’è spazio per fughe da lontano in questa pazza corsa e Yates, se ritrova la condizione dei giorni migliori, è in grado di inventarsi un numero per tornare in corsa per la classifica generale. In questo momento non lo vedo tra i favoriti ma non si sa mai.
ALMEIDA: LA GIOVENTU’ AL POTERE. POZZOVIVO: ESPERIENZA E CUORE
E’ bello che a indossare la maglia rosa sia un giovane come Joao Almeida ma non so quanto potrà durare questa leadership del portoghese che oggi ha fatto tanta fatica ed ha conquistato la testa della classifica per un soffio resistendo a Caicedo. Almeida è un atleta di ottime prospettive, ora cercherà di allungare il sogno il più possibile ma difficilmente riuscirà ad essere protagonista fino in fondo.
Chi invece vorrei che fosse protagonista assoluto, come lo è stato oggi, è Domenico Pozzovivo. Quasi commovente nella condotta di gara, è sempre stato lì, nel vivo, alla fine ha provato anche a staccare i rivali ma non c’è riuscito. A 37 anni suonati non è da tutti essere sempre sul pezzo: un esempio. Bravissimo!
CAICEDO IL PIU’ FORTE MA CHE ERRORE VISCONTI
L’ecuadoriano Josè Caicedo si è dimostrato il più forte, però… C’è un però: la condotta di gara del suo ultimo compagno di fuga, Giovanni Visconti. L’italiano ha commesso diversi errori nell’ultima fase di gara. Prima si è messo a tirare quando quello che aveva interesse a prendere vantaggio era proprio Caicedo che si giocava anche la maglia rosa e poi è scattato in faccia a Caicedo non avendo le caratteristiche per poterlo staccare nel tratto duro. E’ facile dirlo da seduti ma se Visconti avesse cercato di tenere il ritmo del sudamericano poi sarebbe potuto cambiare tutto nell’ultimo tratto. Forse avrebbe vinto comunque Caicedo ma i 20″ di ritardo con cui è arrivato un Visconti in grande condizione mi fanno pensare che avrebbe potuto vincerla lui questa tappa.
E SE DOMANI…
Domani tappa strana, con un salitone in mezzo. Fino a stamane avrei detto: tappa per velocisti ma adesso chi si azzarda più a fare pronostici. Se non andrà via una fuga da lontano, se la salita non farà danni dico solo che ho visto pedalare molto bene Peter Sagan e non aggiungo altro.
LE PUNTATE PRECEDENTI
Puntata zero: presentazione del Giro d’Italia
Prima puntata: Questo Giro parla già inglese. Nibali nella norma, deluso da Fuglsang”
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