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Ciclismo
‘La Fagianata’ di Riccardo Magrini: “Ulissi ha avuto coraggio. Yates favorito sull’Etna, ma Nibali può provare qualcosa”
DIEGO ULISSI E LA SETTIMA VITTORIA AL GIRO D’ITALIA
Bravo. Finalmente non ha avuto paura. Lui nelle ultime corse poteva avere già vinto un paio di buone gare, aveva fatto bene anche al Gran Piemonte e al Giro di Polonia, con Carapaz non aveva avuto coraggio ed era stato attendista. Oggi non ha atteso, ha fatto lavorare Valerio Conti, che è stato determinante per la vittoria visto che ha strappato. Corsa dura, ha vinto bene davanti a Sagan che non è qui al Giro d’Italia per fare la comparsa e lo ha dimostrato, ma oggi è stato bravo Ulissi.
Ulissi è un bel corridore, di grande talento. Al Mondiale forse sentiva un po’ troppo la pressione, ha trovato una giornata no, non era in perfettissima sintonia con le gambe, ma devo dire che in queste tappe lui è uno dei migliori, l’ha dimostrato più volte. Anche l’anno scorso, quando poi aveva vinto Richard Carapaz. Lui è tutto l’anno che sta bene, ha avuto sempre delle buone occasioni, è un corridore che ha delle qualità: oggi ha vinto da campione, ha battuto Sagan e Honoré, che è stato la sorpresa del giorno.
PETER SAGAN NON FA LA COMPARSA. E LUCA WACKERMANN…
Ieri gli era andata male, aveva cercato la maglia dei GPM ed era stato battuto da Zabel. Oggi la maglia se l’è portata a casa ed è già qualcosa che ti fa pensare che magari una tappa te la possa anche vincere. Luca Wackermann bravo, finalmente: ha qualità e potenzialità. Quest’anno ha vinto in Romania, è approdato a questa squadra che lo lascia un po’ più libero e oggi ha fatto una bella azione, ci ha creduto. Era lì, se l’è lottata, ha fatto una bella sparata. Avrà altre occasioni, se sta bene può farsi vedere in tutto il suo talento. Ha qualità, ci ha messo un po’ per farsi notare.
DOMANI IL PRIMO ARRIVO IN SALITA: COSA ASPETTARCI SULL’ETNA?
Oggi è arrivato un bel gruppotto, ma in tanti hanno perso la ruota. Intanto è arrivato il ritiro di Aleksandr Vlasov che era una pedina importante per Jakob Fuglsang, il quale ha perso tanto a cronometro e domani dovrà riscattarsi: non può avere battute d’arresto se vuole davvero vincere il Giro. Credo che uno pericoloso potrebbe essere Simon Yates: l’ho visto pedalare bene, potrebbe dare una botta.
Vincenzo Nibali l’ho visto bene, è arrivato bene. Potrebbe provare qualcosa, magari a scompigliare le carte. Domani è un arrivo duro e sicuramente si potrà vedere effettivamente quali sono le sue reali condizioni. Non penso che Geraint Thomas possa perdere su una salita così, penso che ci tenga anche lui. La Ineos perderà la maglia rosa di Filippo Ganna, ma potrebbe vedere di prenderla lui. Bisognerà anche vedere quello che farà Joao Almeida, penso che farà classifica per la Deceuninck. Non si possono fare grossi pronostici perché c’è da vedere come andranno quelli che hanno dichiarato di voler vincere il Giro. Ci potrebbe essere una sorpresa, magari anche Almeida, ma per la tappa vedo favorito Yates.
PRIME DUE TAPPE VINTE DAGLI ITALIANI: NON SUCCEDEVA DAL 2003
Abbiamo cominciato bene, speriamo di proseguire altrettanto. Vincere a cronometro con Ganna non era scontato, abbiamo preso la maglia rosa. Oggi abbiamo vinto una bella tappa, magari domani vincerà un altro italiano. Magari anche Matteo Fabbro che ho visto bene, è un ragazzo giovane che deve maturare. Magari vince Vincenzo. Difficile fare un pronostico sulla prima salita, magari ci saranno anche quelli che patiranno il terzo giorno perché è un giorno delicato.
ALAPHILIPPE E LA BEFFA CLAMOROSA ALLA LIEGI-BASTOGNE-LIEGI
Alaphilippe pensava di avere vinto, ha alzato le braccia e ha perso da Roglic. Come spesso succede per troppa sicurezza, vedi Zabel con Freire alla Milano-Sanremo di qualche anno fa. Aveva fatto un’ingenuità perché gli mancavano le gambe, se non scarta a 30 metri dall’arrivo vinceva Hirschi e non Roglic. Secondo me è stato proprio lo svizzero il più penalizzato, gli è partito il pedale sinistro. Alaphilippe è stato fregato dalla voglia di alzare la braccia in maglia iridata. Prima aveva comunque commesso una scorrettezza evidente perché quando si vedeva superare da Hirschi ha scartato. Per Roglic è una piccola caramella di consolazione dopo il Tour de France, ma comunque ha dimostrato di non avere sentito la botta psicologica: non è solo un corridore di corse a tappe, come lo era Froome, ma è un po’ come Vincenzo Nibali. E questo vale un po’ anche per Pogacar.
LE PUNTATE PRECEDENTI
Puntata zero: presentazione del Giro d’Italia
Prima puntata: Questo Giro parla già inglese. Nibali nella norma, deluso da Fuglsang”
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