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Mauro Vegni: “Mi preoccupano i contagi, abbiamo ancora due settimane di Giro d’Italia. Le autorità sanitarie…”

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Il Giro d’Italia 2020 è nel pieno del suo svolgimento, si sono disputate le prime sette tappe e ne mancano ancora 14 alla conclusione. Il mondo del ciclismo sta facendo i conti con la cancellazione della Parigi-Roubaix a causa del Covid-19 e naturalmente c’è preoccupazione anche sulla Corsa Rosa, anche se la speranza è che si riesca a portare a termine la corsa a tappe nostrana.

Il direttore di corsa Mauro Vegni ne ha parlato ai microfoni della Rai: “Se dovessimo andare anche noi a finire in una situazione del genere c’è poco da fare. Se la autorità sanitarie nazionali dovessero decidere qualsiasi cosa, noi dovremo attenerci a quello che sarà il loro dettame. Sono davvero dispiaciuto per la Parigi-Roubaix, perdiamo una delle grandi Classiche del nostro ciclismo, forse paragonabile soltanto alla Milano-Sanremo. Mi preoccupa la situazione perché i contagi continuano a salire e noi abbiamo ancora due settimane di Giro“.

Mauro Vegni si è soffermato anche sulla cancellazione della Regina delle Classiche e sulla Vuelta di Spagna che scatterà tra una decina di giorni: “Non si poteva pensare a un piano B per la Parigi-Roubaix perché snaturi la corsa, forse sarebbe successo questo anche alle nostre gare di agosto. Il ciclismo vive di pubblico e di gente, ma in qualche modo aumenta i rischi. Non so quali siano le situazioni in Spagna, so che sono in allerta, ma in Italia non siamo ancora a quel punto. Mi preoccupa comunque perché ci mancano ancora due settimane“. E in conclusione: “Cerchiamo di mantenere i ciclisti in un bolla per evitare qualcosa problematica, abbiamo fatto tamponi e ne rifaremo ancora tra domenica e lunedì. Cerchiamo di fare il più possibile“.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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