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MotoGP, Alex Rins: “La spalla non è ancora al 100%. Eseguire un team order per aiutare Mir? Nessun problema”

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Durante il Gran Premio di Catalogna, Alex Rins ha finalmente ottenuto la prima bella soddisfazione del suo tribolato 2020. Dopo l’infortunio patito a Jerez de la Frontera, la caduta quando era al comando a Spielberg e il fatto di essere stato messo in ombra dal compagno di squadra Joan Mir, il ventiquattrenne catalano ha arpionato il primo podio stagionale proprio all’autodromo del Montmelò, dove ha concluso terzo. Il centauro della Suzuki si presenta quindi rinfrancato al Gran Premio di Francia, dove però non è mai riuscito a lasciare il segno. Ecco quanto dichiarato dal catalano durante la conferenza stampa del giovedì.

“Sicuramente il terzo posto di Montmelò mi da’ molta fiducia in vista della parte finale del 2020. Per il team è stato molto bello festeggiare un doppio podio, perché si tratta di un risultato figlio di un duro lavoro che viene svolto da diversi anni. È stato davvero fantastico perché con entrambe le moto sul podio tutto il team era felicissimo. Inoltre i rapporti umani in Suzuki sono molto belli, è un po’ come stare in famiglia. Se la spalla mi da’ ancora fastidio? Purtroppo non posso dire di essere ancora al 100%. Non sento dolore, ma quando sono in sella mi rendo conto di avere meno forza muscolare nel braccio destro. Generalmente per recuperare appieno da questo genere di problemi fisici, ci si deve fermare due o tre mesi. Non abbiamo potuto farlo, perché quest’anno avrebbe significato perdere praticamente tutta la stagione. Quindi durante l’inverno farò tutto ciò che è necessario per ritrovare la piena forma fisica.

Si è parlato anche del test di Portimao effettuato in questi giorni, riguardo il quale Rins ha detto che “ero già stato a Portimao subito dopo il lockdown con una moto stradale. La Suzuki mi ha chiesto se volevo andarci di nuovo e ho detto di sì. È un tracciato molto bello, particolarmente divertente, perché è pieno di saliscendi ed è molto diverso dalle piste su cui siamo abituati a gareggiare, le quali sono generalmente piatte. Credo sia stato un test importante per provare il nuovo asfalto, perché ti puoi fare un’idea di dove ci sono buche o gibbosità. Quindi sono molto contento di essere andato in Portogallo”.

È stato chiesto allo spagnolo se, a suo modo di vedere, il compagno di squadra Joan Mir può vincere il Mondiale senza conquistare neppure una gara, come fatto da Emilio Alzamora in 125cc nel 1999. “Penso che Emilio Alzamora sia stato un ottimo pilota, ma erano altri tempi. Ora le cose sono cambiate, soprattutto quest’anno, in cui i valori sono molto equilibrati”.

Infine è stata posta a Rins una domanda maliziosa. Accetterebbe di seguire un ordine di scuderia per aiutare il compagno di squadra Mir a vincere il titolo? “Se non avessi possibilità di vincere il campionato cercherei sicuramente di aiutare Joan, l’ho già fatto in Moto3 con la Honda e Alex Marquez. Non avrebbe senso fare diversamente! Se vogliamo portare il team al top e io non avessi chance di vincere il campionato, allora sarebbe ovvio aiutare il team”.  

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Foto: Shutterstock

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