MotoGP
MotoGP, GP Teruel 2020: ad Alcañiz nuova tappa della corsa iridata più folle di sempre
Il Motomondiale rimane ad Alcañiz dove, dopo il Gran Premio d’Aragona andato in scena domenica scorsa, si disputerà il GP di Teruel, quart’ultimo appuntamento di una stagione letteralmente schizofrenica. La gara tenutasi il 18 ottobre si è risolta con un autentico trionfo della Suzuki, in quanto la vittoria è stata appannaggio di Alex Rins, mentre Joan Mir – giunto terzo sul traguardo – ha preso la testa del Mondiale. Il fatto che il ventitreenne maiorchino comandi la classifica iridata è emblematico della situazione attuale, poiché non si è ancora imposto in alcun Gran Premio! Ciononostante, lo spagnolo ha concluso sette volte nelle prime cinque posizioni, rivelandosi sinora il centauro più solido in assoluto.
Tuttavia il vantaggio di The Miracle nella graduatoria assoluta è minimo, in quanto Fabio Quartararo, Maverick Viñales e Andrea Dovizioso si trovano rispettivamente a 6, 12 e 15 punti di distanza. In particolare, domenica scorsa il francese ha tentato di togliersi un po’ di pressione dalle spalle, affermando che nell’imminente weekend l’obiettivo sarà quello di contenere i danni rispetto al nuovo leader del Mondiale, poiché la pista dice benissimo alla Suzuki. Per la verità, il ventunenne transalpino segue questa strategia da diverse settimane, ovvero da quando ha affermato che la moto della Casa di Hamamatsu è la migliore del lotto. A ben guardare la realtà dei fatti è diversa. Yamaha ha sicuramente qualcosa in più, soprattutto sul giro secco. In effetti la Casa di Iwata ha ottenuto 8 delle 10 pole position sinora messe in palio. Tuttavia in gara, dove comunque il marchio dei tre diapason ha primeggiato nel 50% delle occasioni, entrano in gioco altre dinamiche che rendono Suzuki più competitiva.
In generale, Quartararo dà l’impressione di poter sferrare il colpo del KO nella corsa iridata da un momento all’altro, ma ogni qualvolta ha l’occasione di mandare a tappeto gli avversari, va clamorosamente a vuoto. Ecco perché Mir ha raccolto più punti di El Diablo nonostante quest’ultimo abbia vinto ben tre gare; ed ecco perché il poco concreto Viñales è comunque ancora pienamente della partita. Per la verità il dato più eclatante è rappresentato dal fatto che Dovizioso, perennemente in difficoltà con la comprensione degli pneumatici e in netto regresso rispetto agli anni passati, non sia mai stato così vicino (almeno matematicamente) alla possibilità di vincere il titolo.
Quattro Gran Premi al termine della stagione e quattro piloti ancora in corsa per il successo finale. Alla luce di quanto accaduto sinora fare pronostici è francamente impossibile, soprattutto perché sorprese e stravolgimenti di fronte sono all’ordine del giorno. Si vedrà se il GP di Teruel confermerà quanto visto pochi giorni orsono. In tal senso le temperature e il vento potrebbero giocare un ruolo fondamentale. Il freddo dovrebbe essere amico della Yamaha, mentre se la colonnina di mercurio dovesse alzarsi, sarebbe una buona notizia per Suzuki e Ducati. Quest’ultima, inoltre, deve pregare che Eolo non decida di soffiare con decisione sull’autodromo edificato nei pressi di Alcañiz, altrimenti soffrirebbe più degli altri. Di certo c’è che nessuno può fare calcoli e la partita è apertissima. Mir e Quartararo sembrano avere qualche chance più di Viñales, mentre Dovizioso, se non dovesse crescere di rendimento, appare destinato a soccombere.
Infine, non bisogna dimenticare come sarà nuovamente assente Valentino Rossi. Il quarantunenne di Tavullia ha contratto il Covid-19 subito dopo il Gran Premio di Francia e dovrà giocoforza disertare anche il secondo appuntamento di Alcañiz. Il suo rientro è atteso a Valencia, il prossimo 8 novembre.
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Foto: La Presse