MotoGP
MotoGP, GP Teruel 2020: Andrea Dovizioso parte 17°. Altra gara in apnea, il Mondiale è lontanissimo
“Non posso più giocarmi il Mondiale e questo fatto mi fa girare i cogl….i! Dove perdiamo tempo? È facile capirlo! Il difficile è capire dove guadagnarlo! Su questa pista la trazione è fondamentale e se si hanno problemi ad aprire il gas in curva, allora diventa difficile essere competitivi. Tutti sono riusciti a migliorare, noi no. Non capiamo come far funzionare le gomme, perché hanno molto grip al centro, mentre non ne hanno ai lati. Il potenziale di questi pneumatici è enorme, ma noi non riusciamo a sfruttarlo e purtroppo dobbiamo affrontare le gare con la prospettiva di marcare più punti possibili, senza avere la possibilità di studiare qualsiasi strategia. Credo che sia una questione di stile di guida, è quello che oggi fa la differenza. Ormai non penso al Mondiale, non è nelle mie mani”. Andrea Dovizioso così aveva commentato le problematiche della sua Ducati ad Aragon, sede del round del Mondiale 2020 di MotoGP.
Il secondo weekend consecutivo in terra spagnola per la Rossa sta assumendo sempre di più dei connotati amari. Ancora una volta le gomme, infatti, sono nemiche della moto di Borgo Panigale e soprattutto del forlivese, che ancora una volta dovrà partire da una posizione estremamente arretrata. Dal 17° posto il “Dovi” dovrà scalare il proprio Everest in cerca di appigli su una parete rocciosa scivolosa come non mai. Le Michelin, infatti, continuano a essere un enigma per il pacchetto tutto italiano e anche se la matematica dà ancora delle speranze di conquista dell’iride, le prestazioni della GP20 non supportano.
Dovizioso, ancora in lizza per il Mondiale (è a -15 punti dal leader Joan Mir), deve fare i conti sia con le criticità della D16 che con la velocità dei suoi avversari. In terra iberica, al di là di Yamaha e di Suzuki, performanti in modo diverso (la moto di Iwata prestazionale soprattutto sul giro secco e quella di Hamamatsu sul passo gara), la Honda si è riscoperta pimpante come non si era mai vista in questo 2020. La pole-position del giapponese Takaaki Nakagami non è frutto di congiunzioni astrali, ma di una RC213V che offre un feeling sul posteriore notevole. Il secondo posto dello spagnolo Alex Marquez ad “Aragon 1″ la dice lunga.
Pertanto, il centauro italiano dovrà tentare una specie di impresa per tirarsi via dalle sabbie mobili in cui è finito. I rivali non aspettano e il titolo iridato potrebbe allontanarsi irrimediabilmente da Borgo Panigale.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo