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MotoGP, GP Teruel 2020: Yamaha veloce sul giro secco, ma in gara? Le temperature faranno la differenza per la M1

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Per la Yamaha la prima giornata di prove libere del Gran Premio di Teruel non è certo stata all’altezza del venerdì del Gran Premio di Aragona. Sette giorni orsono, la Casa di Iwata aveva dominato la scena in lungo e in largo, mentre oggi ha lasciato qualche perplessità. L’unico a risultare costantemente molto veloce sul giro secco è stato Maverick Viñales, autore del sesto tempo in mattinata e del secondo nel pomeriggio. Al contrario, i due alfieri del Team Petronas hanno alternato una sessione positiva e una negativa. Franco Morbidelli ha fatto bene nella FP1, Fabio Quartararo nella FP2. Dunque, il quadro appare meno roseo di quanto non lo fosse settimana scorsa, quando peraltro la gara si è risolta in una mezza debacle nonostante le eccellenti premesse.

Si può affermare che, per quanto visto oggi, il pilota del marchio dei tre diapason messo meglio sul passo sia proprio il francese. Avrà anche faticato al mattino, quando ha lavorato con gomme usate per capire le ragioni della controprestazione di domenica 18, ma nel pomeriggio ha mostrato di avere un ritmo più che discreto, rivelandosi estremamente costante. Lo spagnolo, invece, è apparso il più rapido della famiglia Yamaha sulla tornata singola, ma come d’abitudine il suo ritmo sulla lunga distanza e con altre moto in pista sarà tutto da verificare. Diciamo che, quantomeno, non è dispiaciuto. Infine, il venticinquenne romano ha dato l’impressione di volere a sua volta capire al meglio il rendimento degli pneumatici con il passare dei chilometri, visto che domenica scorsa le performance sono progressivamente scemate. Insomma, la Casa di Iwata ha avuto decisamente un occhio di riguardo per il long run, che preoccupa più della velocità pura.

Di sicuro c’è che se venerdì 16 la Yamaha aveva chiuso la prima giornata di prove del GP di Aragona come potenza egemone, oggi questo ruolo è stato perso in favore della Honda. La RC213V non solo è estremamente competitiva, ma sembra anche progredita, come testimoniato dal fatto di aver realizzato il miglior tempo sia in FP1 (con Alex Marquez) che in FP2 (grazie a Takaaki Nakagami). Dunque per la Casa di Iwata si registra un regresso, almeno in termini relativi nei confronti della grande rivale. Potrebbe essere solo apparenza? Dopotutto sappiamo come le prove libere del secondo weekend dei double header abbiano un valore relativo, in quanto i dati raccolti la settimana precedente consentono di svolgere un lavoro diverso. Vedremo. Domani non ci si potrà nascondere ed emergeranno i veri valori in tema di prestazione pura.

È risaputo come in qualifica la Yamaha abbia sempre avuto qualcosa in più rispetto a tutti gli altri durante il 2020 (otto pole position su dieci gare sono lì a dimostrarlo), ma se Honda dovesse fare meglio anche sabato, allora per il marchio dei tre diapason si accenderebbe l’allarme rosso, perché si confermerebbe come la M1, ad Alcañiz, sia oltremodo meteoropatica. Il freddo ne esalta le caratteristiche, mentre  temperature più miti aiutano le rivali. Durante il GP di Aragona venerdì e sabato faceva molto freddo, mentre domenica la colonnina di mercurio è salita. Come sia cambiata la competitività della Yamaha lo sappiamo e oggi non ci sono certo state condizioni rigide. Le previsioni affermano che si dovrebbe rimanere più o meno su questi valori anche domani e dopodomani. Se davvero così fosse, i vari Quartararo, Viñales e Morbidelli rischiano di vivere un’altra gara sofferta, indipendentemente da quanto bene possano fare in qualifica.

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Foto: La Presse

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