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MotoGP, Mondiale 2020: quattro gare al termine, i tre circuiti chi favoriranno nel rush finale?

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Mancano 35 giorni esatti da oggi al 22 novembre, il giorno nel quale si concluderà il Mondiale MotoGP 2020. Un campionato impossibile da dimenticare nei prossimi anni e del quale si parlerà davvero a lungo. Prima il rinvio per colpa della pandemia, quindi la partenza a luglio con il grave infortunio di Marc Marquez, infine dieci appuntamenti nei quali è successo letteralmente di tutto. Otto piloti differenti hanno vinto almeno una prova, con la sola Honda (tra le big) che non ha mai potuto togliere lo champagne dal ghiaccio. Ah, se ci fosse stato il Cabroncito! Ma questa è un’altra storia.

Il sei volte campione della classe regina non c’è, non c’è stato e chissà quando ci sarà. Senza di lui la stagione ha vissuto su equilibri debolissimi. Nessuno ha saputo, o potuto, dominare la scena, e ogni gara risulta assolutamente imprevedibile. A questo punto come si potranno fare le “carte” per il rush finale? Non sarà un compito semplice, ma proveremo a svolgerlo. Mancano esattamente quattro appuntamenti alla fine della stagione che si disputeranno su tre tracciati. Andiamo ad analizzare i vari scenari, pista per pista.

Gran Premio di Teruel (25 ottobre): il MotorLand di Aragon ospiterà un’altra gara anche nel corso del prossimo weekend. Sulla carta si pensava che la pista di Alcaniz si potesse sposare alla perfezione con la Ducati, ma quanto visto ieri ha stravolto ogni previsione, tanto per cambiare. La pista iberica alterna curve da ripartenza a curve veloci con diversi rettilinei importanti. La Yamaha riparte da una buona base, ma dovrà assolutamente risolvere i guai a livello di gomme, dato che già prima di metà Gran Premio gli alfieri di Iwata iniziavano ad arrancare. La Suzuki sembra davvero in palla sul tracciato spagnolo mentre la Honda potrebbe togliere punti pesanti ai rivali.

Gran Premio d’Europa e Comunitat Valenciana (8 e 15 novembre): la pista intitolata a Ricardo Tormo sembra ideale per Honda e Suzuki. Non si tratta di un tracciato che richiede qualcosa di specifico, per cui l’equilibrio potrebbe davvero regnare sovrano. Storicamente, tuttavia, la Yamaha non eccelle sulla pista di Valencia e potrebbe essere un momento importante per il Mondiale. Poche chance, in teoria, anche per la Ducati, con diverse curve di percorrenza che non la favoriranno. Saremo nel cuore del mese di novembre, quindi le temperature saranno basse, con il rischio pioggia sempre dietro l’angolo. Saranno due prove davvero non semplici sotto molti punti di vista.

Gran Premio del Portogallo (22 novembre): il gran finale del campionato potrebbe regalare sorprese notevoli. La pista dell’Algarve, oltre ad essere splendida con i suoi saliscendi mozzafiato, unisce curve complicate ad un lungo rettilineo. La Ducati potrebbe eccellere in questo aspetto, ma nel resto della pista Suzuki e, soprattutto, Yamaha potrebbero farsi valere. Sulla velocità la moto di Iwata pagherà dazio, ma saprà recuperare con la sua maneggevolezza. Potremmo vivere un finale davvero spettacolare confidando che l’essere quasi a dicembre implichi temperature gelide.

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: LaPresse

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