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MotoGP, pagelle GP Aragon 2020: Alex Rins risorge, Marquez stupisce, Mir ringrazia Quartararo che evapora

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Continua questo “pazzo” Mondiale MotoGP 2020. Anche il Gran Premio di Aragon non smentisce una stagione assolutamente incredibile, illeggibile e imprevedibile. A vincere, con pieno merito, è Alex Rins che doma uno scalpitante Alex Marquez, mentre Joan Mir chiude terzo e sale in vetta alla classifica, approfittando di un pessimo GP per Fabio Quartararo che chiude oltre la zona punti. Maverick Vinales e Franco Morbidelli stringono i denti. Andiamo quindi a consegnare la pagelle della gara del MotorLand.

LE PAGELLE DEL GRAN PREMIO DI ARAGON 2020

Alex Rins (Suzuki) 10: bentornato Alex! Dopo lunghi mesi non semplici, con un vicino di box che gli rifilava discrete “paghe” il catalano torna alla vittoria (ottavo vincitore differente in 11 gare stagionali, per confermare come la classe regina quest’anno non abbia un padrone), dominando al MotorLand. Avvio ragionato, risalita inesorabile e, infine, gestione impeccabile fino alla conclusione, nonostante un Alex Marquez letteralmente arrembante negli scarichi della sua Suzuki.

Alex Marquez (Honda) 9.5: solamente per un soffio l’albo d’oro della pista di Aragon non scrive per il quinto anno consecutivo il cognome Marquez nella casella del vincitore. Nelle ultime 4 edizioni c’era riuscito il suo illustre fratello, mentre oggi Alex ha sfiorato la grande impresa. La sua Honda cresce gara dopo gara di pari passo con la sua fiducia. Dopo quanto di buono fatto vedere nelle ultime uscite oggi davvero sembra pronto alla prima vittoria, ma sulla sua strada, dopo una rimonta clamorosa, trova un Alex Rins impeccabile.

Joan Mir (Suzuki) 8: oggi non ha dovuto correre rimontando dalla pancia del gruppo e ha potuto gestire meglio la situazione. Si tiene stretto il terzo posto finale quando capisce che Marquez e Rins ne hanno di più e, a questo punto, vola in vetta alla classifica del Mondiale MotoGP a sole quattro gare dalla conclusione. Come dire primiera, settebello e scopa per l’ex campione della Moto3. Alzi la mano chi l’avrebbe previsto ad inizio anno! Domenica si rimane ad Aragon.

Maverick Vinales (Yamaha) 7: l’avvio di gara sembrava portarlo verso una vittoria schiacciante. Prende, parte e scappa subito, ma la sua M1 lo inizia ad abbandonare troppo presto a livello di gomme. Scivola fuori dal podio ma questa volta non si abbatte e tiene duro più che può. Il quarto posto finale (tornando anche in scia a Mir) è un buon segno per Maverick, che rimane in ballo per il titolo nonostante una annata da “ottovolante”.

Takaaki Nakagami (LCR Honda) 7.5: il giapponese è sempre fuori dai radar ma ha una regolarità pazzesca. Non sbaglia mai, arriva sempre al traguardo e anche oggi chiude quinto, la stessa posizione che vanta in classifica generale. Si trova a 29 punti dal titolo a quattro uscite dal termine. Sognare non costa nulla con una Honda simile.

Fabio Quartararo (Yamaha Petronas) 2: un disastro. Questa gara potrebbe lasciare scorie per il francese, che chiude diciottesimo e perde anche la vetta della classifica. Parte bene, ma dopo pochi chilometri inizia a perdere terreno quindi, in pochi giri, sparisce addirittura dalla zona punti. Le gomme, evidentemente, non lo aiutano e lui non fa molto per resistere. Un risultato drammatico sportivamente parlando, che gli toglie ogni certezza. Ora il nizzardo si trova a quattro gare dalla fine a dover rincorrere a -6 da Mir. Pressione? Moto in calo? La caduta di ieri? Un mix di non semplice lettura che, ad ogni modo, lo ha colpito in pieno. Oggi lo si può dire, El Diablo è stato colpito e affondato!

Franco Morbidelli (Yamaha Petronas) 6: come Vinales estrae il massimo dalla sua gara con una M1 che perde le gomme dopo troppo pochi giri. Cede il quinto posto nel finale ma tutto sommato fa il suo.

Andrea Dovizioso (Ducati) 5.5: un settimo posto finale che forse è il massimo in queste condizioni per il romagnolo. Mai in lotta per il podio, cerca di risalire nel finale cogliendo quanti più punti possibile. In classifica generale ora è quarto a -15 da Mir. Contando che ha un feeling quasi nullo con la sua GP20 è quasi un miracolo.

Francesco Bagnaia (Ducati Pramac) 4: le avvisaglie di una gara pessima si erano già ampiamente viste tra prove libere e qualifiche. Il torinese lamentava di non avere il minimo feeling con la propria moto e la caduta nella prime fasi della corsa quando era fuori dalla zona punti, ne è la conferma. MotorLand indigesto per “Pecco”.

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Foto: Lapresse

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