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Nuoto, ISL 2020: London Roar si aggiudicano il primo match. Aqua Centurions in ultima posizione, ma bene gli azzurri!

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Va in archivio il primo match anche tra London Roar, Iron, DC Trident e Aqua Centurions in questa giornata di gare a Budapest (Ungheria). Nella Duna Arena vi è stato l’epilogo dell’ultima sessione con protagoniste le compagini citate e la vittoria è stata ad appannaggio della formazione londinese, impostasi con 610.5 punti. Un domino autentico, mentre in seconda piazza si è classificata la squadra guidata da Katinka Hosszu (Iron) con 393.5. Ultima posizione per la formazione italiana degli Aqua Centurions con 339 punti, alle spalle anche dei DC Trident (351). 

Azzurri che, però, individualmente si sono comportati bene nella piscina magiara. A mostrare chiari segnali di vitalità è stato in primis Alessandro Miressi che in 46″03 si è classificato secondo nei 100 stile libero vinti dall’americano Zach Apple (45″74) dei DC Trident. Una prestazione non lontana dal 45″90 (record italiano detenuto dal velocista piemontese). Un passaggio per lui da 22″11 e un ritorno da 23″92 in una vasca (da 25 metri) non particolarmente amata dall’atleta del Bel Paese. Di spessore, poi, anche la prova di un Matteo Rivolta nei 100 dorso, quarto in 50″76, nella gara vinta dal brasiliano dei London Roar Guido (49″89). Il lombardo è stato decisamente impegnato nel corso della due-giorni ungherese, considerando anche i 50 farfalla (quarto in 22″82) ad appannaggio del compagno di squadra Szebasztian Szabo (22″00, nuovo record ungherese nella distanza) e le skin race (a dorso) vinte dal tedesco Christian Diener (London Roar) a precedere il team-mate Guido, mentre per l’azzurro c’è stato un quinto posto. Nelle gare a eliminazione si è cimentato inoltre Miressi, senza però portare a casa punti.

Focus di giocata in casa Italia, poi, i 100 rana donne e uomini. Nella specialità femminile la campionessa d’Europa in vasca corta Martina Carraro è giunta seconda con il buon crono di 1’04″49, battuta solo dalla forte giamaicana Alia Atkinson (1’04″21), mentre Arianna Castiglioni è giunta terza (1’04″64). Sul versante maschile, molto bene Nicolò Martinenghi che in 56″60 ha migliorato il proprio personale di 56″70, contendendo fino all’ultimo la vittoria all’asso britannico Adam Peaty (London Roar), vittorioso in 56″38. Una dimostrazione notevole per l’atleta nostrano soprattutto in una piscina mai così gradita. Quinto posto per Fabio Scozzoli (57″69), primatista italiano della specialità in 56″15, lontano dalla propria miglior condizione. Da segnalare, poi, la vittoria di Marco Orsi (Iron) in 51″69 nei 100 misti, vicino al proprio primato nazionale di 51″03.

Da sottolineare poi le vittorie dell’olandese Ranomi Kromowidjojo (52″00) nei 100 stile libero e nei 50 farfalla (24″74) per gli Iron, di Hosszu dei 200 farfalla femminili (2’07″04), dell’altra tulipana Kira Toussaint (London Roar) nei 100 dorso con il notevole tempo di 56″24, la doppietta in casa London Roar dei 100 misti femminili firmata da Olga Kameneva e da Atkinson con i tempi di 58″86 e di 58″97, nella prova in cui si è cimentata Castiglioni (settima in 1’00″56). Londinesi a segno anche nei 200 stile libero con il britannico Duncan Scott (1’42″74) nei 200 stile libero maschili e con Marie Wattel nei 200 sl femminili. Kameneva, poi, trionfatrice nelle skin race. Da sottolineare la doppietta magiara dei 400 misti con la menzionata Hosszu (4’30″52) e David Verraszto (4’04″25), che ha permesso agli Iron di incamerare punti pesanti.

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Foto: LaPresse  

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