Ciclismo
Pagelle Giro d’Italia 2020, terza tappa: Yates disastroso, Thomas senza voto. Bene Vincenzo Nibali
La terza frazione del Giro d’Italia 2020, che prevedeva l’arrivo in vetta all’Etna, ha totalmente stravolto la classifica generale della Corsa Rosa. Geraint Thomas, favorito per il successo finale, ha dovuto alzare bandiera bianca a causa dei postumi di una caduta. Simon Yates, che si credeva potesse staccare tutti sul vulcano, invece, è andato in crisi e ha perso tantissimo da dei brillanti Vincenzo Nibali e Jakob Fuglsang. Di seguito andiamo a dare i voti ai protagonisti di giornata con le nostre pagelle.
LE PAGELLE DELLA TERZA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA 2020
JONATHAN CAICEDO (EF EDUCATION FIRST) VOTO 10: E’ lo scalatore più forte in fuga e gestisce la situazione in modo perfetto. Lascia sfogare gli altri e, in seguito, li trafigge. Per il terzo anno di fila, l’Ecuador timbra il cartellino al Giro d’Italia.
GIOVANNI VISCONTI (VINI ZABU’-KTM) VOTO 9: A trentasette anni si dimostra ancora capace di giocarsi il successo su un’ascesa come l’Etna. Solo applausi per un veterano che ha ancora tanto da dare al ciclismo.
HARM VANHOUCKE (LOTTO-SOUDAL) VOTO 9: E’ il primo al traguardo degli uomini di classifica. Si muove mentre gli altri si guardano e riesce a prendere un buon vantaggio che difende in modo egregio. Attenzione a non sottovalutarlo troppo, poiché, meno di un lustro fa, prima di venire travolto da alcuni problemi fisici che sembrava dovessero stroncarne la carriera, Vanhoucke era uno dei giovani più quotati del panorama ciclistico U23. Nel 2016, al primo anno nella categoria, vinse il Piccolo Giro di Lombardia, mentre nel 2017, nel durissimo Giro della Savoia, si dimostrò vicino al livello in salita di un certo Egan Bernal.
WILCO KELDERMAN (SUNWEB) VOTO 8,5: Dopo oggi, il neerlandese dovrebbe fare paura a molti. Parliamo, infatti, di un corridore il cui talento è abbagliante e che in passato ha sfiorato il podio alla Vuelta. Attacca prima del tratto duro, nessuno lo segue, e guadagna 12″ ad altri pretendenti al successo finale. In passato ha dimostrato di non avere la tenuta mentale per vincere un grande giro, ma ora è maturo e sa di avere un’occasione irripetibile. A crono, sulla carta, adesso che Thomas è uscito di classifica, è il più forte di tutti e quando sta bene sa esprimersi su alti livelli anche in salita.
DOMENICO POZZOVIVO (TEAM NTT) VOTO 8: Gli diamo mezzo voto in più rispetto ai corridori che sono arrivati con lui poiché competere coi migliori a trentotto anni, dopo tutti i problemi che ha avuto, è qualcosa da inchini.
VINCENZO NIBALI (TREK-SEGAFREDO) & JAKOB FUGLSANG (ASTANA) VOTO 7,5: Con la debacle di Yates e i problemi di Thomas, Nibali emerge come il favorito per il successo finale e Fuglsang come il suo primo sfidante. Oggi hanno provato ad attaccare entrambi, ma nessuno ha fatto la differenza nei confronti dell’altro. Uno a uno e palla al centro.
RAFAL MAJKA (BORA-HANSGROHE) VOTO 7: Ha spremuto uno straordinario Fabbro, ma, successivamente, non ha attaccato e, anzi, ha faticato a chiudere con Nibali, Fuglsang e Pozzovivo. Dei quattro è sembrato quello più in difficoltà e non è un buon indizio dato che, al contrario degli altri, andava forte già alla Tirreno-Adriatico.
STEVEN KRUIJSWIJK (JUMBO-VISMA) VOTO 7,5: E’ arrivato al Giro che non attaccava il numero alla schiena da metà agosto. Quando Nibali e Fuglsang attaccano, fa fatica a rispondere. Tuttavia, salendo del suo ritmo va quasi a riprenderli sul traguardo. Conclude la tappa perdendo appena quattro secondi dallo Squalo dello Stretto e può guardare al prosieguo del Giro con rinnovata fiducia. Crescerà e sarà un cliente scomodissimo per tutti.
JOAO ALMEIDA (DECEUNINCK-QUICK STEP) VOTO 7,5: Non segue gli scatti dei più forti, ma sale del suo passo, perde appena una decina di secondi da Nibali e per un soffio conquista la maglia rosa. Una giornata perfetta per il giovanissimo portoghese.
PELLO BILBAO (BAHRAIN-MERIDA) VOTO 7: Il basco due anni fa arrivò in top-10, mentre l’anno scorso vinse due tappe. Pello, con il Giro, ha un grande feeling e lo ha dimostrato anche oggi, arrivando con Almeida in vetta all’Etna. Considerando che va anche forte a cronometro, si propone come un insidiosissimo outsider in classifica generale.
MATTEO FABBRO (BORA-HANSGROHE) VOTO 8: Fa un lavoro enorme per Majka e sono le sue tirate che mandano in crisi Simon Yates. I suoi sforzi, però, non vengono del tutto ripagati dalla prestazione del suo capitano.
BRANDON MCNULTY (UAE TEAM EMIRATES) VOTO 6: Nei primi quindici chilometri di salita è uno dei più brillanti, ma, in seguito, gli si spegne la luce. Al giovanissimo statunitense della UAE, probabilmente, manca ancora un po’ di ritmo gara, dato che è tornato ad attaccare il numero alla schiena ai Mondiali dopo oltre un mese ai box. Comunque si salva arrivando in un gruppetto che perde 45″ da Nibali. Nonostante la giovane età, potrebbe crescere alla distanza.
ILNUR ZAKARIN (CCC) VOTO 5,5: Anche lui perde 45″ circa da Nibali e Fuglsang. Non una prestazione da buttare, ma da un corridore che tre anni fa arrivava sul podio alla Vuelta ci si aspetta qualcosa in più.
SIMON YATES (TREK-SEGAFREDO) VOTO 4: Era il grande favorito per oggi e ha fatto tirare la squadra tutto il giorno. Tuttavia, a metà salita, va in crisi e lascia sul piatto tre minuti e mezzo nei confronti di Nibali e Fuglsang. Solo poche settimane fa staccava tutti, pesantemente, sul Sassotetto, ma il suo rendimento discontinuo, ormai, non è una novità.
GERAINT THOMAS (INEOS) S.V.: Un’infingarda borraccia, ancora prima dell’inizio ufficiale della tappa, provoca la caduta in cui il britannico rimedia quelle botte che lo hanno costretto a mollare le ruote del gruppo ancor prima dell’inizio dell’Etna. La sfortuna ha nuovamente stroncato i suoi sogni di gloria al Giro.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: Lapresse