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Roland Garros 2020, Jannik Sinner contro Rafael Nadal: sfrontatezza e aggressività per battere il migliore sulla terra di Parigi
E’ il grande giorno. Fa freddo a Parigi e la pioggia potrebbe arrivare, ma a riscaldare il cuore degli appassionati in Italia ci sono due ragazzi che così avanti nel Roland Garros non erano pronosticabili. Ci si riferisce a Martina Trevisan e a Jannik Sinner: la toscana, dopo aver sconfitto i suoi “demoni” (cinque anni di stop e la lotta contro anoressia), vuole continuare la sua avventura magica in terra parigina, mentre l’altoatesino è intenzionato a fronteggiare il migliore di tutti i tempi sulla terra rossa con sfrontatezza e aggressività.
Concentrandoci sul classe 2001 altoatesino, le doti tecniche sono speciali altrimenti all’esordio non si arriva ai quarti di finale di uno Slam così prestigioso, per di più su una superficie che non esalta le proprie caratteristiche. Jannik, infatti, è giocatore d’attacco, che predilige il colpo risolutivo e alla manovra da fondo e deve ancora lavorare su quelle variazioni di ritmo fondamentali sul rosso. Tuttavia, con le sue armi, ha superato gli ostacoli che gli si sono parati davanti, battendo tra gli altri tennisti di primissimo livello come David Goffin e Alexander Zverev, finalista agli US Open 2020.
Certamente, sia il belga che il tedesco come sappiamo, non erano al 100% delle loro possibilità per motivazioni diversi, però Sinner ha avuto il merito di aver sfruttato l’occasione al meglio. Ebbene, la sfida contro Rafael Nadal, vincitore in 12 occasioni del Roland Garros, è ai limiti dell’impossibile. Basti pensare che Rafa oggi disputerà la partita numero 100 in questo Major, avendone vinte 97 su 99! Le uniche sconfitte sono quelle del 2009 contro lo svedese Robin Söderling e del 2015 contro il serbo Novak Djokovic. Appare chiaro che fronteggiare un giocatore simile, allo Chatrier, è qualcosa che va oltre ogni logica.
Tuttavia, Sinner ci proverà con coraggio. Come fare? Mettere in conto di realizzare un 50/60 vincenti e giocasi molto sui 2/3 colpi di inizio gioco, per non finire nella ragnatela del maiorchino. Più facile a dirlo che a farlo, ma non c’è scelta. Le condizioni ambientali potrebbero favorirlo, soprattutto per l’uso di palline che richiedono un tennis molto aggressivo per sfruttarne la velocità. Jannik ha una potenza, sotto questo profilo, fuori dal comune e il target sarà quello di non perdere campo e concludere nel più breve tempo possibile gli scambi.
Va messo in conto l’errore, visto l’alto tasso di rischio, ma non c’è molto altro da fare. Detto questo per lui ,comunque vada, sarà un’esperienza importante perché da questa partita acquisirà una consapevolezza di sé ulteriore e forse il suo tecnico Riccardo Piatti avrebbe pagato per un confronto con Rafa. A questo punto, si dia inizio alle danze.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse