Sci Alpino

Sci alpino, calendario femminile favorevole a Shiffrin e Vlhova. Più gare tecniche che veloci. E i paralleli…

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Se nello sci alpino maschile l’era post-Hirscher è partita di fatto la scorsa stagione, dopo il ritiro estivo del folletto austriaco vincitore per 8 volte consecutive della classifica generale di Coppa, ecco che il circuito femminile si trova ad affrontare un deciso cambio generazionale grazie soprattutto ai ritiri di tre fenomenali atlete della classe di ferro 1989 (resta solo Tessa Worley a tenerne alta la bandiera), ovvero Anna Veith (“la più elegante di sempre”, per usare parole proprio della suddetta francesina), la figlia d’arte Tina Weirather e la “signora” del Circo Bianco, Viktoria Rebensburg.

Domani, dal ghiacciaio Rettenbach, che si trova sopra il delizioso paese tirolese di Sölden e che dà anche il nome alla pista, scatta la 55ma edizione del trofeo pensato e ideato da Serge Lang. La Coppa 2020 è stata ufficialmente assegnata al momento del deflagrare della pandemia in Italia, nei giorni di Are, in Svezia, a marzo, e poi consegnata mesi dopo direttamente a La Salle, a casa di Federica Brignone, prima italiana a riuscire nella storica impresa.

Ora è tempo di guardare avanti con un calendario diverso dal solito: niente trasferta nordamericana, niente allenamenti allo Speed Center di Copper Mountain se non per le atlete di casa (forse), niente combinate, tappe solo in Europa (spesso raddoppiate come a Levi, St.Moritz, Val d’Isère, Crans Montana) oltre alle preolimpiche in Cina. Due paralleli, quello nuovo di Lech tra Sölden e Levi, e alle Finali di Lenzerheide. Programma decisamente sbilanciato a favore delle slalom-gigantiste, che però a differenza degli uomini di fatto non esistono, perché tra le donne chi lotta per la Coppa generale gareggia in tutte le specialità. Vlhova e Shiffrin partono sicuramente avvantaggiate su Federica Brignone e Marta Bassino, per dire, ma le azzurre disputeranno questa volta tutti gli slalom presenti e non è novità da poco. Lotteranno fino alle fine con le citate avversarie. 

Regna tra l’altro il mistero su Mikaela Shiffrin (che l’anno scorso non ha vinto nemmeno una Coppa dopo lo stop alle competizioni) e il suo infortunio alla schiena: chi l’ha vista allenarsi parla della solita “cannibale” in pista, ma i media americani non escludono nemmeno un suo imminente ritiro! La verità, probabilmente, sta nel mezzo ricordando che tutti gli atleti hanno sciato un po’ meno del solito in estate (tranne Petra Vlhova) e che comunque Lara Gut, quando vinse la sua unica Coppa del Mondo, nel 2016, decise di non andare in Sudamerica per allenarsi sui ghiacciai di casa, Zermatt e Saas Fee, dove si è concentrata la grande maggioranza dei team negli ultimi mesi.

La rifinitura è avvenuta per entrambi i gruppi azzurri in Val Senales, come accadde anche nel 2015 (vittoria Brignone) e nel 2016 (3° posto Bassino), precedenti incoraggianti. C’è un dato da non sottovalutare, perché la qualità dell’allenamento conta più della quantità: ebbene, Goggia e compagne negli ultimi tre mesi non hanno saltato neppure un giorno, in pista, per maltempo. Federica Brignone insegue la storia e Deborah Compagnoni, a caccia della 16ma vittoria in Coppa del Mondo, come tra l’altro l’austriaca Petra Kronberger; la valdostana ha chiuso la quinta stagione consecutiva, a marzo, con almeno 2 successi nel circuito maggiore e nemmeno l’atleta del secolo FISI, Alberto Tomba, ci era riuscito in Italia.

Con lei in gara ecco Marta Bassino, Sofia Goggia con nuovo skiman, bergamasco come lei, Laura Pirovano e Karoline Pichler, già a punti da queste parti, Lara Della Mea, Valentina Cillara Rossi, fuori squadra dopo la sua annata più bella in Coppa Europa, Maria Luisa Matilde Bertani, anche lei fuori squadra nonostante sia andata a punti una volta (24ma a Kranjska Gora) e l’esordiente Ilaria Ghisalberti, bergamasca di Zogno, classe 2000.

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gianmario.bonzi@gmail.com

Twitter: @gianmilan76

Foto: LaPresse

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