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Sci alpino, Sofia Goggia: “Orgogliosa di essere bergamasca. Devo ritrovare solidità, iniziando dalle piccole cose”

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Continua nella… discontinuità. Ma adesso rilancio“. Parole e musica, qualche mese fa, al Corriere della Sera, di Sofia Goggia, atleta dalle citazioni colte, dai giochi di parole, dalle associazioni vincenti sui social. Tutt’altro che banale, di questi tempi. Dopo momenti difficili, già “testati” più volte in passato, sugli sci o senza, la bergamasca si è sempre rialzata, più forte, più determinata, più coinvolta, più convinta. E i risultati le hanno sempre dato ragione: al momento il suo curriculum sportivo recita 7 vittorie e 27 podi in Coppa del Mondo (quarta di sempre in Italia dietro Kostner, 51, Compagnoni, 44, Brignone 39), 1 oro olimpico (discesa, PyeongChang 2018), 1 argento (Åre ’19, superG) e 1 bronzo (St. Moritz 2017, gigante) mondiale. . 

La nuova stagione rappresenterà di fatto una ripartenza diversa, per lei, con i riflettori al momento teoricamente più accesi su Federica Brignone e Marta Bassino e non è detto sia una male, anzi. Oggi. Domani, poi, le gerarchie possono cambiare in fretta, soprattutto nello sci alpino. E allora ripartenza sia, senza dimenticare che Sofia ha comunque vinto una gara nell’annata agonistica 2019-2020 (superG a St. Moritz, 1 centesimo proprio davanti a Brignone), ma anche subìto un infortunio (frattura al radio del braccio sinistro, lo scorso 8 febbraio, in discesa, a Garmisch-Partenkirchen) che le ha fatto terminare in anticipo la stagione. 

Nuovo skiman (Barnaba Greppi, già con Lara Gut, ma non quando vinse la Coppa generale nel 2015-2016, perché all’epoca lavorava con Chris Krause), nuove motivazioni, nuovi traguardi, nuove idee e quei trofei vinti in passato messi all’asta per “Cortina 2021 per Belluno“, a sostegno dell’ospedale di Belluno, lo scorso maggio: “In vista della prossima stagione ho fatto mettere sul mio casco il profilo di Bergamo Alta – dice lei restando in qualche modo sull’argomento -. Abbiamo passato mesi duri, in certe settimane sentivo solo il rumore delle ambulanze da casa mia. Penso che il popolo bergamasco abbia sofferto con dignità e silenzio, e allo stesso modo sia ripartito. Per me è un grande onore essere bergamasca, penso di incarnare al meglio l’indole orobica e cercherò di onorarla al meglio“.

Poi, lo sguardo passa su se stessa: Per quanto riguarda me, devo dire che in quei mesi mi sono abbastanza riposata, poi da maggio ho ripreso la preparazione a pieno regime come tutti gli anni – dice Sofia -. E’ cambiato poco a livello fisico negli allenamenti a secco, chiaramente la preparazione sugli sci è stata condizionata dalla mancata trasferta in Argentina, ma comunque il fatto di esserci allenate sui ghiacciai credo che abbia livellato la preparazione di tutte le squadre. Sto cercando di lavorare al meglio in gigante per ritrovare quella solidità che ho perso anche nelle gare veloci”.

Obiettivi? Da rivedere a breve: “Non so cosa aspettarmi poiché vengo da un inverno che, nonostante sia riuscita a vincere, non è andato bene e che oltretutto ho dovuto interrompere prima del Covid. Tutto sommato sono abbastanza fiduciosa e prima di pensare ai Mondiali di Cortina bisogna qualificarsi perché il livello in squadra è davvero alto e non ho il posto garantito. La Coppa generale? Si deve iniziare da quelle piccole, io ne ho una (quella di discesa vinta nel 2017-2018 davanti a Lindsey Vonn, NdC), ma a quella grande non ho mai pensato e preferisco ragionare gara dopo gara, a maggior ragione in questi tempi di Covid. Non dico di non essere al top – aggiunge -, cerco di sfruttare sempre quello che mi viene dato. La preparazione sui ghiacciai è sempre un terno al lotto in autunno, il meteo continua a variare, è più difficile preparare al meglio un evento, ma le condizioni sono le stesse per tutte e secondo me cambia poco, alla fine siamo tutte sui ghiacciai, magari c’è qualcuna più avanti ma penso non sia un problema di allenamenti. Il mio obiettivo è sciare forte sempre, tornare a esprimermi ad alti livelli. È’ più una questione di continuità, visto che arrivo da una stagione così così. Sto cercando di lavorare per tornare al top. Piuttosto sarà un peccato che il pubblico non possa essere presente ai Mondiali di casa. E’ un grande peccato non potere avere i tifosi in un evento iridato di questo livello, soprattutto ora che lo sci sta tornando in voga. I Mondiali di Cortina un test verso i Giochi 2026? Non so cosa faccio domani, figuratevi nel 2026. Può essere un test per i Giochi 2026, ma bisogna vivere nel presente, c’è ancora tanto tempo. Un mio oro ai Mondiali e l’Atalanta che vince lo scudetto? Sarebbe un 2021 scoppiettante, al top”

Sulla prima gara stagionale, in Tirolo: “Partire il 17 ottobre è veramente presto, però si fa fuoco con la legna che si ha. Manca un po’ di lavoro, certo, comunque andremo a Soelden per fare il massimo. Come dice Fede (Brignone, NdC), non ci si sente mai troppo pronti per la prima gara. Lavorare con Marta (Bassino, NdC) e Federica? La preparazione è paritaria per tutte e tre nonostante siamo diverse. Chiaramente la mia chiave di volta è in gigante, è una disciplina per cui posso trovare solidità poi nelle discipline veloci. Sono velocista, ma in gigante mi sono difesa bene, riparto da lì senza pormi obiettivi“.

Per ora… 

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Foto: La Presse

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