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Tennis, Novak Djokovic dopo la sconfitta con Sonego: “Aver centrato il n.1 a fine anno ha pesato. Ho fatto il mio, mi va benissimo il risultato”

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Parole a metà tra il realista e lo spiazzante, quelle rilasciate da Novak Djokovic dopo la sconfitta con Lorenzo Sonego nei quarti dell’ATP 500 di Vienna. Il serbo, apparso per metà non in giornata e per metà sorpreso dalla prestazione del torinese, diventato il terzo italiano a livello ATP a sconfiggere il serbo dopo Filippo Volandri e Marco Cecchinato (ci sarebbe anche Fabio Fognini, ma le qualificazioni di Roma 2006 non vengono conteggiate dall’ATP), ha riaffermato il motivo per cui era a Vienna.

Queste le sue parole: “Il fatto di aver centrato l’obiettivo del numero 1 di fine anno ha pesato su di me oggi (ieri, N.d.R.). Ho fatto quello per cui ero venuto qui e mi va benissimo il risultato di oggi (ieri, N.d.R.). Sto bene e non vedo l’ora di chiudere alla grande la stagione a Londra“. Parole che quasi minimizzano l’ottima prestazione di Sonego e concentrano tutto il fuoco esclusivamente sul proprio io. Restano comunque i meriti: “È stato semplicemente superiore a me in tutte le aree del gioco. È stata una partita piuttosto negativa da parte mia e positiva da parte sua. Ha meritato di vincere” .

Djokovic, numero 1 e motivazioni o no, ha subito la peggior sconfitta a livello ATP, e anche a livello Challenger non si era mai trovato a dover perdere in questo modo. Per risalire a una sconfitta tanto brutta serve tornare indietro fino agli Australian Open 2005: dall’altra parte della rete c’era Marat Safin e il punteggio fu di 6-0 6-2 6-1. Alcune annotazioni: il serbo era men che diciottenne, il russo da quel primo turno s’involò fino a vincere il torneo battendo Roger Federer in semifinale e Lleyton Hewitt in finale.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: © e-motion/Bildagentur Zolles KG/Leo Hagen

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