Ciclismo

Vuelta a España 2020: Primoz Roglic rafforza la maglia rossa. Lo sloveno in formissima dopo lo schiaffo del Tour

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Dopo il sigillo sull’Alto de Arrate in occasione della tappa inaugurale della Vuelta a España 2020, quest’oggi la maglia rossa Primoz Roglic si è portato a casa un ottimo secondo posto sul traguardo di Lekunberri, al termine di una frazione dura, contraddistinta da un finale insidioso, e fortemente guidata da una Movistar più agguerrita che mai. Purtroppo la formazione di Roglic, ossia la Jumbo-Visma, ha ‘perso’ per strada Tom Dumoulin, il secondo capitano designato, ma ha trovato in Sepp Kuss e George Bennett due fidi scudieri per proteggere al meglio il leader sloveno stretto nella morsa degli iberici. Per conto suo Roglic si è sempre mostrato molto attento, freddo e con il pieno controllo della corsa. 

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Primoz si è presentato in terra iberica sia come vincitore uscente della Vuelta, ma soprattutto, e questo è innegabile, come super sconfitto del Tour de France, col successo sfumato in occasione della penultima tappa dinanzi alla superiorità del suo connazionale Tadej Pogacar. Una sconfitta che ha fatto quasi più notizia della vittoria in sé del giovane capitano della UAE Team Emirates, in una battaglia sul filo dei secondi che non si vedeva da tempo. Ma nonostante tutto Roglic non si è scoraggiato. Si è presentato al Mondiale, ha portato a casa un dignitosissimo sesto posto nella rassegna iridata imolese, per poi virare verso la Liegi-Bastogne-Liegi. Qui ha trovato la vittoria nella sua prima classica monumento da inserire nel palmares, mostrando una forma fisica impeccabile, e una gran sete di vittoria.

Così è arrivata la Vuelta a España 2020, la responsabilità di chi si presenta come vincitore uscente, come favorito numero, ma stretto nella morsa dei padroni di casa della Movistar e di un Richard Carapaz costantemente in agguato. Lo sloveno non ci ha pensato molto, ha fatto capire fin da subito che è arrivato in Spagna per riscattarsi, ha fatto capire che lui c’è, che la sconfitta del Tour brucia, ma che la sua voglia di vendetta è più forte che mai. 

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Foto: Lapresse

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