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ATP Finals 2020, Andrey Rublev lascia Londra con un successo. Ko indolore per Dominic Thiem

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Andrey Rublev saluta Londra con un successo. Il russo, numero 8 al mondo, si prende la sua prima vittoria alle ATP Finals 2020 battendo Dominic Thiem per 6-2 7-5 in settantacinque minuti. Sconfitta ininfluente per l’austriaco, che era già sicuro del primo posto nel girone Londra 2020, ma che dopo un approccio abbastanza morbido ha giocato per davvero, tentando di recuperarla. Ma Rublev era nella sua migliore versione, dal servizio imprendibile e ben focalizzato sull’obiettivo, prendendosi il successo che aveva solo sfiorato contro Stefanos Tsitsipas. E chissà che adesso non pensi a quel match point sprecato con un doppio fallo nella sfida con il greco…

L’inizio di Thiem è da dimenticare. Forse con il freno a mano tirato per la certezza di essere in semifinale, forse stanco dopo le due battaglie con Tsitsipas e Nadal, il numero 3 al mondo non sembra avere la concentrazione giusta. Dall’altra parte Rublev è più leggero e ha fame di vittorie, per dimostrare di non essere alle Finals per caso, e sfrutta i passaggi a vuoto avversari, strappandogli la battuta per due volte consecutive in apertura di partita. L’austriaco riesce a smuovere finalmente il punteggio nel quinto gioco alzando piano piano il proprio livello, ma i buoi sono già scappati dalla stalla: Rublev è in giornata di grazia al servizio, con cinque aces e concedendo solo tre punti nel fondamentale (tutti con la seconda) si porta a casa il primo set in 25 minuti.

La seconda frazione continua a darci un Rublev davvero a mille, consapevole dei propri mezzi e del trovarsi di fronte un Thiem non proprio al 100%. La sua chance di indirizzare il set arriva già nel terzo game, riuscendo a tenere botta nei confronti dell’austriaco con un paio di bastonate da fondocampo. Riesce a conquistare tre palle break nel gioco, con le prime due salvate dal numero 3 al mondo, ma sulla terza il russo sfodera un passante in corsa sulla volee dell’avversario e sale 2-1 e servizio. Nonostante non pesi sulla sua classifica, Thiem prova a scuotersi e a variare le sue proposte offensive, rendendo più pesanti i propri scambi da fondo e rimanendo così aggrappato alla partita. La chance arriva nell’ottavo gioco, quando Rublev con una palla per il 5-3 va in tilt e con tre errori in fila regala il 4 pari al suo avversario. Due giochi più tardi si combatte con le unghie e con i denti, con scambi davvero di gran fattura: il russo è aggressivo in risposta e alla quarta possibilità si prende il break che poi si rivelerà decisivo, concretizzato con il successivo game al servizio che gli garantisce il successo.

Nonostante una leggera flessione nel secondo set, Rublev ha fatto davvero la differenza con il servizio, vincendo l’80% dei punti con la prima e soprattutto il 65% con la seconda (11 aces), rispetto al 35% di Thiem che ha concesso ben 10 palle break. Da sottolineare anche i numeri dei vincenti, 26 per il vincitore a Vienna e solo 16 per il trionfatore dell’ultimo US Open.

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