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Basket femminile, le convocate dell’Italia ai raggi X per Romania e Repubblica Ceca. Zandalasini la guida, esordio FIBA per Pan e Attura

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Ci si avvicina alle importanti partite che l’Italia dovrà giocare con la Romania e la Repubblica Ceca per continuare a lottare per un posto agli Europei di Spagna e Francia (e più precisamente di Valencia e Strasburgo) del 2021. 14 giocatrici sono state chiamate da Lino Lardo per andare nella bolla di Riga. Tra conferme e novità, andiamo a scoprirle.

OLBIS FUTO ANDRÉ
La classe ’98 di Schio ha iniziato piuttosto bene il campionato, senza enormi acuti, ma con una più che valida costanza che l’ha portata ad avere 7.6 punti e 5.7 rimbalzi di media nelle prime sette gare di campionato, in attesa della bolla di Eurolega del prossimo dicembre. Sarà lei, per buona misura, a dover fronteggiare la pericolosità in particolare delle lunghe ceche (perché la Romania, pur avendone di valide, non porta Ashley Walker, il che cambia tante cose).

BEATRICE ATTURA
La classe ’94 della Reyer Venezia è al debutto assoluto in competizioni FIBA con la maglia della Nazionale. Romana, ma cresciuta cestisticamente (e non solo) a Dallas e in possesso di doppio passaporto, ha fatto quest’anno il grande salto da Vigarano a Venezia e la fiducia di Giampiero Ticchi è stata subito ripagata: 7 punti e 1.6 assist di media, che non sono poco per poter dare fiato a Debora Carangelo quando serve.

MARTINA BESTAGNO
Sempre più una certezza sotto canestro per Venezia, pur con i suoi 189 centimetri è salita di livello la scorsa stagione e anche in questa si sta dimostrando in ottima forma, a maggior ragione con l’arrivo al suo fianco di Temi Fagbenle, tra i colpi di mercato più importanti del campionato. Per lei 14 punti di media e la capacità, quando serve, di funzionare da 5 un po’ atipica, con licenza di tirare (e segnare) da oltre l’arco.

DEBORA CARANGELO
Quest’anno a prendersi le chiavi in mano della Reyer, nei fatti, è stata lei, che con l’azzurro ha una storia che parte da parecchio lontano. 13.7 punti, 4.7 rimbalzi e 2.7 assist non bastano a spiegarne l’importanza in squadra, soprattutto in una prima parte di stagione in cui gira bene tutto (e i liberi e la tripla importantissima contro Schio ne sono la dimostrazione più chiara).

SABRINA CINILI
La romana del Famila Schio, quest’anno, non è ancora riuscita ad incidere alla sua maniera, dimezzando le medie rispetto al passato. In Nazionale, però, ha sempre avuto minuti importanti e un ruolo per certi versi da equilibratrice. Arriva da due partite, contro Bologna e Venezia, in cui non ha lasciato il segno, e già soltanto questo dato può farle scattare un certo tipo di molla.

MARTINA CRIPPA
Ricordano in tanti il momento del suo bruttissimo infortunio con la Repubblica Ceca, a Cagliari, quando pose fine alla sua stessa stagione per rottura del legamento crociato anteriore, con una smorfia di quelle che molto raramente si erano viste sulla sua faccia. Il suo mestiere è da tempo quello di mordere in difesa, ma ogni tanto può far rinascere il suo passato di grande tiratrice quale è stata fino agli anni di Lucca.

VALERIA DE PRETTO
Una scledense a Schio: al suo ritorno nella terra dov’è nata, fino a quando è stata molto usata da Pierre Vincent ha risposto presente in quattro casi su cinque, ma nelle due ultime sfide il suo apporto, anche in minuti, è stato più limitato. Mandarla in lunetta può essere poco saggio: tende a mantenere medie piuttosto alte, non lontane o superiori all’80% soprattutto negli ultimi anni.

SARA MADERA
Seconda tornata d’azzurro per la ventenne livornese che ha vissuto da protagonista tutto il percorso delle giovanili. Dopo l’anno a Lucca, il passaggio a Broni le ha regalato ancora più fiducia di quella, già alta, avuta in Toscana. Potendosi giocare le sue carte con il fisico, ma soprattutto con un’ottima base tecnica e una multidimensionalità non da sottovalutare, può essere un jolly importante.

SAMANTHA OSTARELLO
Stante la recente evoluzione del gruppo azzurro in Lettonia, si dovrà giocare per forza di cose il posto di naturalizzata con Nicole Romeo. Per quest’anno, molto semplicemente, è colei che a rimbalzo, in Italia, domina: sono già quattro le doppie doppie che ha scritto a referto con la maglia di Campobasso, dove ha ancor più responsabilità dato il grave infortunio di Linskens, out per quattro mesi.

FRANCESCA PAN
Georgia Tech (NCAA) ha ridato all’Italia un’ottima giocatrice, che già prima di partire aveva una base ben più che valida. La Nazionale l’aveva assaporata due estati fa con Marco Crespi, ma questo è il suo primo impegno in assoluto nelle competizioni FIBA. Per lei non parlano più di tanto le statistiche, ma quel che sa fare in campo, le cose che i fogli consegnati a bordocampo o tradotti in pagine web non dicono.

ELISA PENNA
In maniera indiscussa tra le punte azzurre da tre anni a questa parte, ha cominciato la stagione veneziana da par suo, con oltre il 50% da tre e andando un paio di volte in doppia cifra. Nelle ultime uscite azzurre non aveva inciso molto, anche per via del poco minutaggio concesso da Capobianco; anche dalle sue mani passa la chance di giocare una valida partita con la Repubblica Ceca, indubbiamente la squadra da battere del girone.

NICOLE ROMEO
La play di Ragusa non doveva esserci, ma l’assenza di Costanza Verona l’ha riportata in quel giro nel quale era entrata con Marco Crespi. Finché Ragusa ha potuto giocare (va ricordato che è ferma dalla quarta di campionato per le tante positività al Covid-19) ha messo in mostra il suo usuale marchio, quello di tiratrice dall’arco dedicata. Ove schierata, dovrà riuscire proprio a trovare la giusta serata dall’arco.

LAURA SPREAFICO
Chiamate, infortuni, altre chiamate, altri infortuni e raduni finiti in anticipo: il rapporto tra la capitana di Lucca e l’azzurro è stato complicato, ma ora spera, per una volta, di portarlo fino in fondo. Buona mano dall’arco e ancor più in lunetta, l’ex Pool Comense (tra le ultime a uscire dallo storico club) sa come si fa anche in difesa. E può diventare un’arma non convenzionale.

CECILIA ZANDALASINI
Molte delle responsabilità, per come si sono sviluppate le cose, passano dalla sua mano. Una mano che l’anno scorso ne mise 24 nell’ottavo finito male contro la Russia, e che sa quando ci sono le partite importanti. Ed in quelle non tradisce mai. Al Fenerbahce ha finora viaggiato a 12.3 punti di media, dimostrando di esserci in una squadra dove fioccano sempre di più le superstar WNBA, a cominciare da Kayla McBride.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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