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Basket
Basket, i migliori italiani della 6a giornata di Serie A. Campogrande e Pajola, le facce diverse della vittoria
Una giornata molto particolare, per tante ragioni, la 6a dell’edizione 2020-2021 di Serie A, che ha visto due partite rinviate, diverse battaglie inattese con esiti a volte fuori dai pronostici e un paio di quote 100 punti raggiunte o superate. Anche in chiave italiana la questione del giocatore da nominare come MVP, per una volta, si discosta dal criterio della valutazione.
Per il mix del valore della partita, delle vicende intercorse in precedenza e del ruolo chiave svolto nel deciderla, MVP italiano può essere infatti considerato Luca Campogrande, che ha chiuso i conti nella vittoriosa trasferta della Virtus Roma a Brescia, contro una Germani sempre più preda delle proprie amnesie offensive che ricompaiono a ogni partita. Roma si gode un romano, cresciuto da chi (Roberto Castellano) lo scudetto col Banco l’ha vinto, sul ponte di comando per una notte, quella di un sabato in cui mette a segno 19 punti con 5/7 da tre, tra cui la tripla decisiva per chiudere l’ultimo e definitivo parziale di 0-12 della squadra capitolina. Una vittoria, quella della Virtus, che arriva in un momento difficile, dopo che all’inizio della stessa partita i giocatori hanno lasciato scorrere i primi 24 secondi per protestare in merito alla situazione dei pagamenti (in quel momento non era ancora arrivato il primo stipendio, che doveva essere corrisposto il 30 settembre). Un uomo di Roma ha cercato di farsi decisivo per la sua terra, un altro che da Roma è stato adottato e ne è diventato capitano, Tommaso Baldasso, ha confermato la sua costanza con 10 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e una sempre maggior sicurezza in campo, ogni stagione che passa (e questa è la sua quinta nella Capitale). Non solo Roma, ma tutto il basket italiano, vive nella speranza che quelle notizie giunte non questa settimana, ma la scorsa, circa l’ingresso di alcune personalità americane in società, possano concretizzarsi e che anche la questione dei pagamenti possa sbloccarsi, data l’inoppugnabile importanza della piazza romana.
Tecnicamente, per valutazione il migliore con risultato positivo della partita sarebbe Marco Spissu con 13 punti, 3 rimbalzi e 9 assist, ma la sua prestazione va inserita all’interno di un quadro ancor più clamoroso, in cui la Dinamo Sassari ha travolto Varese con un primo tempo da 67-32 con 12/15 da due, 13/16 da tre, 4/4 in lunetta (percentuali poi scese, ma sempre nell’ordine di spaventosi 61.8% e 59.3% e di un più “normale” 82.4% rispettivamente). Giornata, in breve, quasi di ordinaria amministrazione per l’ormai indiscusso play azzurro, in attesa della prossima sfida di Champions League che porterà al PalaSerradimigni i non semplici spagnoli dell’Iberostar Tenerife.
Il big match tra Reyer Venezia e Virtus Bologna ha avuto anche un’importante impronta italiana: da una parte Stefano Tonut ne piazza 24, massimo in carriera come pure il 6/9 da tre, ma non basta a evitare il cedimento veneziano di fronte agli ultimi 15 minuti della Virtus, che forse per la prima vera volta in stagione ha mostrato l’enormità del suo potenziale che da inizio stagione le è riconosciuta. Dall’altra, invece, c’è Alessandro Pajola: quasi in silenzio s’è guadagnato la prima chiamata azzurra maggiore, ancor più in silenzio morde nella metà campo difensiva, recupera 6 palloni, quando serve segna (una sua tripla fa parte del parziale decisivo) e, in breve, si mostra quasi complemento ideale delle caratteristiche del duo Teodosic-Markovic. Il massimo in carriera, oltre che in recuperi, arriva anche in valutazione: 17, e proprio nel momento più importante, a dimostrare ulteriormente la crescita del classe ’99 di Ancona.
Se Tyler Cain non avesse messo i due liberi che hanno consentito a Carlos Delfino di mostrare lampi del campione che, a 38 anni, ancora è, il titolo di MVP italiano sarebbe certamente andato a Fabio Mian. In una trasferta difficile per la Vanoli, resa ancor più dura dal trasferimento in giornata dopo l’impossibilità di rinviare oltre le 6 ore la partita nonostante un positivo in squadra, e che pareva destinata al disastro annunciato nel terzo quarto, il suo contributo (e quello di Daulton Hommes) è stato enorme per far tornare in gara Cremona: 25 punti, 9 rimbalzi, la miglior partita in carriera in A, quasi tutti i record personali ritoccati (compreso il 24 della valutazione) e una prova commovente in una situazione oltremodo difficile. Manca il premio della vittoria, ma si conferma una certezza per la squadra, dal momento che è alla quarta partita consecutiva in doppia cifra e ha saputo sopperire alle giornate no sia di Poeta che di Cournooh.
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Credit: Ciamillo