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Basket, Marco Belinelli: “Tornare a casa è unico. La Virtus si è presentata con un progetto importante. Non vedo l’ora di cominciare”

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Si è tenuta poco fa la conferenza stampa con cui Marco Belinelli è stato presentato quale nuovo giocatore della Virtus Segafredo Bologna. Il ritorno dopo 17 anni si è davvero concretizzato, e la Segafredo Arena è stata rapidamente approntata per permettere di vedere che c’è davvero il ritorno in Italia dell’unico giocatore azzurro ad aver vinto un anello NBA.

Primo a prendere la parola il numero uno virtussino Massimo Zanetti: “Il dottor Baraldi è il vero factotum di quel che gestisce realmente la Virtus. Vorrei iniziare ringraziando la città di Bologna, perché per il basket è la cosa più importante. In questo voglio accomunarmi ai cugini, che magari possono essere arrabbiati, ma intanto creano l’importanza del basket in questa città. Vorrei ringraziare il Presidente della Regione Bonaccini, che è appassionato e ci ha aiutato e aiuta, e segue il nostro progetto (anche se è una parola un po’ abusata) che è iniziato quando siamo entrati nella Virtus e abbiamo vinto il campionato e la Coppa Italia di A2, e la Champions League. Continuiamo in questo cammino per portare la Virtus nel posto che le compete. Marco è l’unico bolognese della squadra. Per lui è un ritorno a casa, per noi è un grandissimo onore averlo qua con noi perché io lo considero il più grande giocatore italiano della storia del basket, perché è l’unico che ha vinto l’anello NBA. E’ stato 13 anni in America, nella massima espressione del nostro sport. Il fatto che lui sia ritornato qui alla Virtus per noi è veramente un grandissimo onore, più di questo non posso dire, e anche per la città, perché questi nostri investimenti, qui siamo nella nostra arena, questo è un grosso investimento che noi facciamo. A casa ho un rendering del palazzetto futuro, e spero un giorno di riuscirlo a fare quando passerà il Covid che ci ha bloccato tutti. Tutti dicono che da gennaio ci sarà questo vaccino e il mondo tornerà come prima. Anzi, penso che quando la malattia sarà sconfitta ci sarà un entusiasmo, come alla fine della guerra. Ci sarà un’estate di fuoco. Noi avevamo già una squadra molto forte, ma con Marco alziamo ancora di più il livello e sicuramente io ho dato l’ennesimo impegno al nostro mister Djordjevic che è la persona deputata a ottenere i risultati. Sono convinto che li otterrà. Vorrei ringraziare Piero Calzolari, presidente della Fiera, che è il nostro partner in quest’arena meravigliosa, e il dottor Bruzzone, che è il braccio, assieme a Baraldi, che ha consentito tutto questo“.

Seguono le dichiarazioni di Marco Belinelli: “Sono molto emozionato, perché tornare a casa per me è qualcosa di unico. Non sono bravo come le persone qui accanto, quindi mi sono preparato qualcosa da dire. Vorrei ringraziare Massimo Zanetti, Luca Baraldi, Paolo Ronci. Con Sasha Djordjevic ci conosciamo da una vita, per me è sempre stato un esempio. Oggi inizia una tappa del nuovo percorso. E’ iniziata trent’anni fa, quand’ero a San Giovanni. La Virtus ha creduto in me quando avevo 11-12 anni, con questa maglia ho esordito in Serie A e ho fatto esperienze indimenticabili. Vorrei ringraziare anche la Fortitudo in cui ho vissuto anni importanti, mi hanno fatto passare anni importanti, ho sentito molto il calore dei tifosi. Il mio sogno più grande è sempre stato quello di raggiungere la NBA, quindi giocatori fenomenali. Ho avuto sempre esempi fantastici come Kobe Bryant, sono nato guardando le cassette di Michael Jordan, Larry Bird. Volevo mettermi in gioco per realizzare il sogno che era arrivare nel mondo NBA. Ho fatto 13 anni in NBA, son cambiato, non sono più il ragazzino di una volta, sono sposato, sicuramente ho un bagaglio di esperienza molto importante grazie a tutte quelle che ho fatto in NBA, ho cambiato tante squadre, ma questo mi ha permesso di crescere come giocatore, di conoscere tanti punti di vista e crescere dal punto di vista mentale. La Virtus si è presentata con un progetto importante, credendo subito in me, e mi ha dato l’opportunità di sentirmi un giocatore importante, di lottare. Gli obiettivi ci sono in Italia e in Europa. Mi sento molto carico, ma questo lo potete vedere, le persone che mi conoscono. C’è un fuoco in me. Sanno già tutti che vorrei fare allenamento domani mattina, ma questa è una mia caratteristica. Ho sentito tantissimo il calore dei tifosi e questo mi riempie di gioia. Sono carico, non vedo l’ora di cominciare, ma vorrei far parlare il campo. Vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei fratelli, tutte le persone che sono qui con me. Sono molto contento e molto carico“.

Segue coach Sasha Djordjevic: “Mi dispiace tantissimo di questa situazione per cui non è permesso ai tifosi o alla gente cui piace questo sport di venire, perché altrimenti il palazzetto sarebbe piccolo per accogliere chi veniva a salutare un simile giocatore. Da lunedì grande carne, dobbiamo migliorare, difensivamente parlando. Voglio ringraziare Massimo Zanetti anche come persona di basket e di sport, perché investimenti di questo genere non si vedono ogni giorno. Questa secondo me è la firma più importante del basket degli ultimi 40 anni, far tornare un giocatore di questo spessore in Italia, in questa società, in questo momento, con questo spessore, con questi progetti. Mi permette di crescere come allenatore e come persona. Luca Baraldi e Paolo Ronci, che in un amen hanno finito questa trattativa con Marco, in un giorno, secondo me è stata la più veloce di tutte, è una cosa che veramente esprime tutte le nostre idee, la nostra unità. Finché saremo insieme quell’unità sarà un punto di forza. Un grandissimo in bocca al lupo a Marco e se sbaglia la sesta sarà in panchina (ride). Meno di così non ci aspettiamo“.

Belinelli, rispondendo alle domande, prosegue: “Nei miei anni in America ne ho viste di tutti i colori. Viviamo in un momento difficile, per tanti motivi. Sono stato anche dal Papa per parlare di Black Lives Matter, giustizia sociale. Io sono qui pensando alla pallacanestro perché è quello che so fare, ma essere importante per altre cause è una cosa su cui lavoreremo insieme per far sì che possa essere un esempio per tutti“. Djordjevic svela: “Il 12 luglio ci siamo visti e da lì è cominciato il nostro flirt“. Belinelli: “E’ una sfida importante, molti giocatori non l’avrebbero presa in considerazione. Fare questo progetto con persone che stimo, i numeri uno, che hanno vinto, che hanno gli attributi, è una cosa importante“.

Ancora Zanetti rispondendo ad Andrea Tosa della Gazzetta dello Sport: “Il mondo non finisce. Sono un inguaribile ottimista, faccio l’imprenditore di professione, e gli imprenditori quando iniziano una nuova attività devono fare degli investimenti e pensano che le cose poi andranno meglio. Se uno deve ottenere dei risultati deve fare degli investimenti. Se non si fa così non si ottiene mai nulla. Il movimento in Italia ha bisogno di un rilancio, e Baraldi quando si trova coi suoi colleghi fa fatica perché tutti sono in difficoltà e tirano indietro, ma così si spegne la candela. Bisogna reinvestire, rilanciare perché solo così si può smuovere il basket. Nel mio intervento ho ringraziato la città di Bologna: sono cose che possiamo far noi, anche la Fortitudo, quando noi facciamo 10mila persone, col derby, e le altre fanno fatica, noi abbiamo la passione del basket. Bologna come Basket City deve dare l’esempio a tutt’Italia. A Baraldi e Ronci dicevo guardate, se Belinelli torna in Italia fate di tutto per farlo venire da noi. L’ultima volta aveva detto che voleva rimanere negli USA, ci siamo fermati. Quando ha deciso di fare ritorno a casa, noi lo volevamo. Quello che farà il coach non lo so, vincere non è mai facile“.

Ancora Belinelli: “Di Teodosic ho grandissimo rispetto, non nascondo il sogno di giocarci assieme. Come gioca lui giocano in pochi. Lo dico da giocatore, poi altri lo vedono in un altro modo. E’ qualcosa di unico. Spero e penso che sarà divertente giocarci assieme, ma non solo con lui. Ieri ho conosciuto meglio tutti i miei compagni di squadra in palestra, italiani e non. E’ stata una bellissima emozione rientrare nello spogliatoio, conoscere i compagni. Cercherò di aiutare e dare il massimo in qualsiasi cosa mi chieda di fare. Sono qui per aiutare a vincere e migliorarmi, perché penso che qualcosa si può migliorare. Ho lavorato per essere pronto. Mi sono allenato con Marco Sanguettoli e sicuramente sto bene, però ho già parlato con coach e società, ma ci vorrà il suo tempo per ritornare nel 5 contro 5, 3 contro 3, capire gli schemi, tantissime cose. in passato non ho mai avuto problemi, per cui non ne avrò nemmeno con Sale“. Segue un siparietto relativo al fatto che Djordjevic faceva fallo su Belinelli nella finale in cui la Fortitudo batté Milano con il celebre tiro dell’instant replay di Ruben Douglas. Poi ancora il giocatore, interpellato sulla questione Fortitudo: “Quello che dovevo dire l’ho detto aprendo questa conferenza stampa. Tutto quello che succede fa parte dello sport, sono un professionista e il progetto che c’è qui mi ha impressionato tantissimo. Non ci sono altre cose da dire, direi“.

Sui miglioramenti: “Penso di esser migliorato dal punto di vista dell’esperienza. Ho sempre pensato di essere un tiratore che ama fare canestro, ma che può aiutare la squadra a passare la palla. Sicuramente ho dei lati deboli, ma quello è normale. Per me sarà importante migliorare nei limiti che ho. Mi avete visto giocare in NBA, in Nazionale, l’unica cosa che posso dirvi è che quando gioco do tutto me stesso. Amo questo sport e darò di tutto“. E ancora: “Tornare a casa è molto importante per tanti punti di vista: non solo il progetto e la voglia di vincere fin dal primo giorno, ma anche star vicino alla mia famiglia, a mia moglie. Sono molto contento“. Obiettivi: “EuroCup ed Eurolega grandissima motivazione, l’obiettivo è vincere. L’Eurolega l’ho giocata tantissimo tempo fa, a un livello molto alto. Pian piano la mentalità è quella. E’ una cosa per cui ho deciso immediatamente, per quello che c’è qua, la voglia di vincere scudetto, EuroCup, con la giusta umiltà. Si cercherà di fare il massimo per raggiungere questi obiettivi“.

Prospettive: “Io sono a disposizione della squadra, ci dovranno essere controlli, allenamenti, mettermi in ritmo partita e tutto quanto. Spero di essere a disposizione il prima possibile, ma dipende dalla società e dal coach. Appena possibile vado in campo“. Segue Djordjevic: “Parliamo di basket. Sarà molto facile inserire giocatori con questo atteggiamento, conoscenza e qualità. E qualsiasi concetto per noi non sarà difficile. Non vediamo l’ora di crescere insieme, andare passo per passo, cercando obiettivi quando arrivano nei momenti giusti. Marco porta un bagaglio più grande, di quel che magari non è cosciente neanche lui. Si va sempre verso un obiettivo molto più grande che è tirar su il successo con la Nazionale, poi il movimento avrà molta più facilità di crescere e di essere riconosciuto anche al di fuori di queste mura“.

Zanetti fa un accenno alla squadra femminile: “Ho chiesto una lunga fortissima italiana. Non è mai arrivata Bologna a vincere nel femminile, es e dovessimo vincere uno scudetto con le ragazze è una roba superstorica“.

Sul numero di maglia: “3 in campionato e 18 in EuroCup. Non sono così ‘stronzo’, ho chiesto ad Abass, è stato gentilissimo, so che è un ottimo ragazzo. Il numero 3 è quello che ho avuto a San Antonio, che mi ha permesso di vivere ottime stagioni in NBA. Il 18 è il numero con cui sono stato scelto al draft. Speriamo siano due numeri che portino bene anche a noi in Virtus“.

Sulla Nazionale: “Penso sappiate tutti quanto sono legato a quella maglia. Ne parlavamo anche prima con il coach, è stato un grandissimo peccato per la pallacanestro non riuscire a qualificarci per le Olimpiadi nel 2016 con la Croazia, ma la voglia di vincere e fare c’è. Io non ho mai detto il contrario“.

LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DI MARCO BELINELLI

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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