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Boxe, la carriera di Mike Tyson. La prima cintura a 20 anni, il morso a Holyfield, poi un triste finale da cancellare

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Mike Tyson sta facendo il conto alla rovescia per il suo grandissimo ritorno sul ring. Una delle icone per antonomasia della boxe sfiderà Roy Jones Jr. sabato 28 novembre (attorno alle 05.00 del mattino di domenica 29 novembre in Italia). Iron Mike tornerà a indossare i guantoni a 15 anni di distanza dal suo ultimo match, a 54 anni suonati si è rimesso in forma e sembra avere il fisico di un ragazzino. Lo statunitense se la dovrà vedere con il connazionale di 51 anni, per una super sfida tra ex Campioni del Mondo dei pesi massimi. Ripercorriamo la carriera di questa grande icona del pugilato.

Mike Tyson divenne professionista nel 1985, dopo una buona carriera da dilettante (48 vittorie in 54 incontri), senza però riuscire a trovare lo sbocco per partecipare alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 (venne sconfitto in due occasioni da Henry Tillman). Il nativo di Brooklyn si scatenò infilando una striscia di 27 vittorie consecutive senza il caschetto, balzando così al primo posto nella classifica mondiale nella WBC. A quel punto la sigla gli concesse la possibilità di combattere per il Mondiale, affrontando Trevor Berbick il 22 novembre 1986 a Las Vegas: Iron Mike surclassò l’avversario, noto per aver sconfitto Muhammad Alì nel suo ultimo incontro nel 1981.

Mike Tyson sfoderò tutta la sua potenza e trionfò per ko alla seconda ripresa, diventando il più giovane Campione del Mondo della storia della massima categoria (20 anni, 4 mesi e 22 giorni: primato ancora oggi imbattuto). L’ascesa dello statunitense continuò in maniera inarrestabile: il 7 marzo si aggiudicò la cintura iridata WBA sconfiggendo James Smith e in estate portò a casa anche il titolo in versione IBF avendo la meglio ai punti contro James Smith. Era il Campione del Mondo indiscusso (WBA-WBC-IBF), era sulle copertine di tutto il mondo, era amatissimo per la sua potenza e combatteva non soltanto negli USA ma anche in Giappone, diventando un idolo globale.

Difese le cinture per sei volte, vincendo nel frattempo anche il titolo lineare e il The Ring. Mike Tyson era una macchina da guerra, ma l’11 febbraio 1990 successe quello che nessuno si aspettava: al Tokyo Dome il carneade James Douglas lo mandò al tappeto e così l’americano perse tutti i titoli iridati. Si rialza e vince quattro incontri tra il giugno 1990 e il giugno 1991, ma a questo punto la vita di King Kong ha una svolta. Il pugile infatti, venne accusato di aver compiuto abusi sessuali ai danni di Desiree Washington e, dopo un procedimento legale svolto nell’inverno 1992, venne condannato a 10 anni di reclusione (4 dei quali con pena sospesa). Mike Tyson venne rilasciato per buona condotta nel 1995 e tornò sul ring a 29 anni con un record di 41 vittorie (36 prima del limite) e 1 sola sconfitta. Si rimette in carreggiata, vince quattro incontri e il 9 novembre 1996 ha l’occasione per ritornare in auge, ma Evander Holyfield lo mette ko all’undicesima ripresa.

Iron Mike chiese la rivincita e il 28 giugno 1997 andò in scena uno degli episodi più noti della storia della boxe: l’ex Campione del Mondo morse a sangue l’orecchio dell’avversario, venendo squalificato e condannato al pagamento di un risarcimento di tre milioni di dollari. Il declino è incominciato a tutti gli effetti, nel 2002 provò a rilanciarsi sfidando Lennox Lewis per il titolo iridato ma venne messo ko all’ottava ripresa. La sua carriera è sostanzialmente finita e si concluderà formalmente l’11 giugno 2005, quando venne battuto da Kevin McBride per ko al sesto round. Nel frattempo tante difficoltà ecomiche, un divorzio, una vita turbolenta, la produzione di cannabis (legale in California) e qualche apparizione al cinema. Sabato 28 novembre il grandissimo ritorno sul ring, ripartendo da un record di 50 vittorie, 6 sconfitte e 2 no contest.

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