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Calcio, Lazio nella bufera per la questione ‘tamponi’: il medico sociale rischia la radiazione e non si presenta in Procura Federale

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Una situazione decisamente intricata per la Lazio. La vicenda legata ai tamponi infatti fa pensare che si dovrà seguire un iter giudiziario. Allo stato attuale delle cose, ci sono tre ipotesi di reato e un indagato, ovvero Massimiliano Taccone, proprietario di Futura Diagnostica, il centro irpino nel quale sono stati effettuati dei test e i cui riscontri sono stati negativi relativamente ai calciatori Ciro Immobile, Thomas Strakosha e Lucas Leiva, risultati poi positivi a quelli dell’Uefa per le gare di Champions League.

Da questo punto di vista, La Gazzetta dello Sport, fornisce ulteriore particolari. Il procuratore facente funzioni Vincenzo D’Onofrio ha aperto un fascicolo in cui i reati ipotizzati sarebbero quelli appunti di falso, truffa in pubbliche forniture ed epidemia colposa. Le perquisizioni dei militari della Guardia di Finanza sia a Formello, sia negli uffici di Futura Diagnostica delle ultime ore, sono in relazione all’inchiesta.

Per ora l’unico indagato è Taccone, ma in guai seri potrebbe finire anche il medico sociale Ivo Pulcini che oggi avrebbe dovuto rispondere alla convocazione della Procura Federale per rispondere del suo operato, ma di fatto non si è presentato (come riferito da gazzetta.it) per problemi di salute, motivazione che non farà scattare il deferimento a suo carico. Bisognerà attendere, quindi, per avere un quadro chiaro della situazione. Stando a quanto riferisce sempre la Rosea, il 74enne medico e cardiologo in carica nel club biancoceleste dal 2006 rischia la radiazione.

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Foto: LaPresse

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