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Ciclismo, Elia Viviani: “Mi è venuto a mancare il lavoro in pista, nel 2021 tornerà di sicuro”

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Elia Viviani ha rilasciato oggi un’intervista a “La Gazzetta dello Sport” nella quale ha tracciato un bilancio della stagione 2020, che è appena andata in archivio con la conclusione della Vuelta. Il velocista classe 1989 ha analizzato le motivazioni dello zero alla voce successi stagionali.

Così il veneto: “Un’annata così sarebbe meglio mettersela alle spalle al più presto, non sono mai stato super. Altrimenti, pur nelle difficoltà, almeno un successo sarebbe arrivato. Bisogna analizzare tutto quello che non è andato. A cominciare da una cosa: pensavo fosse più semplice ricreare il gruppo per lo sprint attorno a me, invece non è stato così“.

Alcune delle motivazioni: “Le mie colpe me le prendo. E’ stato un continuo cambiamento, un continuo inseguire. Non si è disputato íl Tour of Oman e sono andato in Algarve. Poi a marzo, saltata la Tirreno-Adriatico, sono andato alla Parigi-Nizza ma soltanto io, senza il mio gruppo”.

Viviani tornerà alla pista. Va ricordato che è olimpionico in carica nell’omnium: “Mi è venuto a mancare il lavoro in pista, nel 2021 visto che è anno olimpico sarebbe riapparso di sicuro, ma in ogni caso tornerà a essere una mia abitudine. Probabilmente è stato un fattore che mi ha fatto perdere qualcosa“.

La ricetta per migliorare: “Dagli errori si impara, non li ripeteremo più. Il gruppo, per essere creato, deve sempre correre assieme. Sabatini deve essere una certezza, non un punto di domanda. Non può essere messo in discussione, perché siamo complementari. E Consonni sarà cresciuto ulteriormente“.

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roberto.santangelo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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