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Ciclismo su pista, Marco Villa: “L’Italia è in salute. Dispiaciuto per Ganna, Viviani è un campione. E Milan…”

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L’Italia è stata grande protagonista agli Europei 2020 di ciclismo su pista che si sono appena conclusi a Plovdiv: 14 medaglie (di cui tre ori) nonostante l’assenza di Filippo Ganna. Risultati importanti per la nostra Nazionale che può guardare con ottimismo al prossimo futuro e che ha fatto entusiasmare il CT Marco Villa, il quale ha espresso tutta la sua gioia in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “Quella in Bulgaria è stata una cinque giorni che ha detto che siamo in salute e che sia io, sia il mio collega delle donne Dino Salvoldi, abbiamo lavorato bene“.

Marco Villa si è soffermato su Filippo Ganna, Campione del Mondo nell’inseguimento individuale e a cronometro: “La sua assenza ha pesato perché aveva una condizione super. Mi è dispiaciuto per lui, ma al tempo stesso mi aveva fatto piacere quando mi aveva chiamato per dirmi ‘ci sono’, nonostante quello che aveva fatto al Giro d’Italia. Lui è uno che non si tira mai indietro, ha la mentalità giusta“. Il piemontese è la dimostrazione che strada e pista possono convivere: “Al giorno d’oggi molti prediligono la strada e tanti direttori sportivi storcono il naso se devono prestare una corridore alla pista: è solo una questione di mentalità. Le due discipline, come ampiamente dimostrato anche in passato, possono andare ‘d’accordo’ senza problemi. Per fortuna non tutti ragionano così“.

Il CT ha parlato anche di Elia Viviani, Campione Olimpico dell’omnium, reduce da un 2020 senza vittorie: “Elia in questa stagione non è andato bene perché uno come lui per trovare la condizione giusta ha bisogno di avere molti chilometri nelle gambe. Nel 2020 si è corso a singhiozzo e questo non lo ha agevolato“. Il veneto cercherà il bis a cinque cerchi a Tokyo e Villa ha un consiglio per lui: “Non deve abbattersi, non essere troppo critico con se stesso: è un campione e il palmares parla per lui. Comunque io fossi in lui nel 2021 punterei forte sul Giro d’Italia, il Tour finisce troppo vicino a Tokyo“.

Agli Europei è esploso Jonathan Milan, argento nell’inseguimento individuale e trascinatore del quartetto. Una sorpresa, anche se Marco Villa ha dichiarato di aspettarlo a questi livelli: “Non dimentichiamo che ai Mondiali di Berlino faceva parte del quartetto che è finito terzo ed è stato quarto nell’individuale. Che avesse certe qualità era noto. Piuttosto, resta un po’ l’amaro in bocca per l’oro sfumato, ma il portoghese Oliveira aveva più chilometri nelle gambe visto che arrivava dalla Vuelta e questo un po’ ha pesato. Comunque Jonathan ha solo 20 anni: si rifarà“.

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