Ciclismo

Ciclocross, le prestazioni dei giovani azzurri in Coppa del Mondo non sono state casuali. L’Italia deve credere in loro

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Nella prima prova stagionale di Coppa del Mondo 2020-2021 di ciclocross che si è tenuta la scorsa domenica a Tabor, in Repubblica Ceca, l’Italia ha ottenuto grandi risultati nella categoria juniores. Tra gli uomini Lorenzo Masciarelli è giunto secondo, battuto di un soffio solo dal padrone di casa Matej Stransky, Matteo Siffredi quarto e Filippo Agostinacchio ottavo. Tra le donne juniores, invece, in quella che è stata la prima storica gara di categoria nella competizione, Lucia Bramati ha colto la terza piazza e Beatrice Fontana la settima.

E’ innegabile che il livello della manifestazione, data l’assenza degli juniores belgi e neerlandesi, non era alto come lo è solitamente in Coppa del Mondo. D’altro canto, però, dobbiamo innanzitutto dire che Masciarelli e Bramati corrono proprio in Belgio e là di certo non sfigurano. Il primo, oltretutto, ha vinto una delle poche corse che si sono tenute quest’anno, a Beringen, battendo tutti i migliori prospetti belgi e anche il sopraccitato Stransky. Bramati, invece, gareggia con le Elite e, dunque, per lei è chiaramente molto più difficile ottenere grandi risultati.

Venendo agli altri ragazzi citati in precedenza, Agostinacchio ha già ampiamente dimostrato il suo valore l’anno scorso quando, alla prima stagione nella categoria, è arrivato in top-5, contro i migliori al mondo, in due gare durissime quali l’Azencross di Loenhout e la tappa di Namur di Coppa del Mondo. Siffredi tra gli uomini e Fontana tra le donne, invece, sono stati indubbiamente le due grandi sorprese della giornata.

Il primo è un atleta al secondo anno nella categoria, ma nella passata stagione non aveva mai avuto modo di gareggiare né in Coppa del Mondo né in gare che si svolgono in Belgio. La sua grande prestazione, inoltre, è impreziosita dal fatto che si è messo alle spalle il danese Gustav Wang, prospetto quotatissimo sia per il cross che per la strada, ove da allievo è stato capace di vincere il titolo nazionale a cronometro degli juniores. Beatrice Fontana, invece, è una junior primo anno e domenica è stata la seconda miglior 2004 al traguardo, battuta solo dalla britannica figlia d’arte ed enfant prodige, nonché vincitrice della prova, Zoe Backstedt.

Al netto delle assenze, dunque, i risultati degli azzurri non sono casuali e meritano dei fragorosi applausi. Il ciclocross in Italia può avere un futuro, posto che tra le donne ha già un presente, ma sarà importante dare fiducia ai nostri ragazzi. Non solo agli juniores, ma anche a quelli un po’ più grandi, a cominciare da quel Jakob Dorigoni che tra gli Elite, domenica, ha chiuso al quindicesimo posto. E in quella gara, fatto salvo per il re Mathieu van der Poel, c’erano tutti i migliori al mondo.

Per crescere i giovani azzurri non possono limitarsi a prendere parte alle prove di Coppa del Mondo e alle manifestazioni nostrane. Hanno bisogno di fare esperienza in Belgio, laddove gareggia il gotha del ciclocross, e di misurarsi anche nelle prove di X2O Badkamers Trofee e di Superprestige. Sono sempre di più i giovanissimi che, in Italia, scelgono questo segmento sul pedale. Se si investirà su questi ragazzi e su queste ragazze, dando loro modo di affrontare più spesso i grandi delle altre nazioni, essi potranno avere un futuro importante in questa splendida disciplina.

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